Chi abbiamo al governo della nostra nazione? Pinocchietti dal naso lungo? Molto probabile. Infatti i dati diffusi da Unioncamere Marche per il primo trimestre del 2016 sono davvero sconfortanti. La crisi, in atto orami da troppi anni, è ancora in pieno svolgimento e al di là da terminare, molto al di là. Non volendo pensare male e senza invocare scenari di fantapolitica internazionale, resta un dato di fatto: i nostri governanti sono degli incapaci.
I dati marchigiani (gennaio-febbraio-marzo 2016) evidenziano un saldo negativo di 1.201 imprese perse (3.208 nuove attività/4.409 cessazioni) con una perdita di 3.500 posti di lavoro. I più sofferenti, affossati da una tassazione la quale, più che iniqua, sarebbe meglio definire becera, sono gli artigiani (557 chiusure) seguiti dal comparto agricolo (416 cessazioni) e da quello commerciale (330 attività chiuse) non vanno meglio il settore delle costruzioni (-260) e quello del manifatturiero (-131). L’export è in calo dell’1,7% verso i paesi dell’Unione europea e, dato assai grave, del 3% verso la Russia. Poi, in riferimento agli anni 2014 e 2015 ci sono sostanziali diminuzioni nei contratti a tempo indeterminato pari al 9,76%; nei contratti a tempo determinato la differenza è ancora maggiore essendoci un calo del 10,28% e, situazione davvero preoccupante, un crollo del 23,79% sui contratti di apprendistato, che equivale a meno posti di lavoro per i giovani, dato disperante se guardato nella prospettiva di futuri posti di lavoro.
Con queste cifre in mano non ha più valore la scusa adottata per giustificare l’ingresso di tanti extracomunitari in Italia, che sarebbero serviti, secondo una certa parte politica, a rimpiazzare i posti di lavoro scoperti… pecunia non olet dicevano gli antichi romani e intorno all’affare “accoglienza” di soldi ne girano davvero tanti, troppi, mettendo in crisi noi e tanti poveracci che sbarcano sulle nostre coste.
Fernando Pallocchini
20 luglio 2016