I 20 benefattori sono diventati 300

Aggiorniamo i lettori sulla missione – Parrocchia di Kibiti (Tanzania) dal 1997 voluta e fatta crescere dal compianto padre Adalberto Galassi. Gli iniziali venti benefattori oggi sono arrivati a circa trecento. I principali progetti in essere sono tre: cure degli occhi, progetto donna e adozione studente. Le cure degli occhi proseguono bene: una buona igiene e prevenzione hanno fatto sì che nei villaggi restino pochi interventi chirurgici da eseguire. L’assistenza al-le donne in gravidanza con cure, trasfusioni e alimentazione adeguata combattono la malnutrizione e le fa arrivare al parto in buone condizioni. Grazie alla generosità dei benefattori, con l’adozione studente si vuole fornire una istruzione secondaria ai giovani, affinché abbiano le conoscenze utili a crescere nel loro territorio. Lo studio consente ai giovani di superare gli atavici pregiudizi che ancora resistono tra gli anziani, nonostante le iniziative del governo e dei missionari per debellarli, compresa l’azione contro la pratica della stregoneria, ancora diffusa. Tuttavia non bisogna confondere gli stregoni con chi pratica la medicina tradizionale che ha una valenza positiva. Pur con alti e bassi a causa della scarsità di piogge, il progetto agrario Uwawaru (Unione Musulmani e Cristiani Rufiji Tanzania), portato avanti da una sorta di cooperativa (con 150 soci) riconosciuta dal governo. Ammirabile esempio di convivenza tra diverse religioni, fornisce il cibo a circa 150 famiglie del villaggio, mediante la coltivazione di cereali e altri vegetali che crescono bene anche con scarsità di acqua. Le piogge cadono nel breve arco di tre mesi.

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Nel mese di febbraio 2016 mons. Tarcisius Ngalalekumtwa, vescovo di Iringa e presidente della Conferenza Episcopale Tanzaniana, ha fatto un viaggio in Italia soggiornando a Caldarola, con la quale ha un rapporto speciale. Da giovane il prelato ha frequentato il seminario di Camerino, durante le vacanze, non rientrando in patria, era ospitato di don Giuseppe Roselli parroco di San Marcello (Camerino). In seguito studiò Teologia  a Roma. Il 21 febbraio ha celebrato Messa alla chiesa di San Francesco di Macerata, aggiornando i benefattori sulle opere nella missione di Kibiti. In quella chiesa si trova la statua di San Francesco con il lupo e la colomba scolpita da un artista di Kibiti su un tronco di ebano. L’opera poggia su un basamento di pietra locale ed è collocata a metà chiesa nel lato destro. Quella pesante statua fu donata dal Comitato Pro Missione Kibiti di padre Adalberto e giunse in Italia via nave. L’ebano è un legno duro e pesante che non galleggia nell’acqua. Una statua gemella, inizialmente collocata nella collegiata di San Martino di Caldarola, ora si trova nel teatrino dell’oratorio “Cristo Re”, lungo la scala che conduce alla galleria! Interessante l’iniziativa bomboniere, attuata da Vittorio Galassi a Macerata con oggetti della missione. Quei manufatti di ebano lavorato da artigiani sono forniti gratuitamente in occasione di matrimonio, cresima, comunione o festa di laurea, è richiesta solo un’offerta volontaria da parte degli invitati. Gli oggettini delle dimensioni di cm 6 x 5 sono di buona fattura con soggetti compatti e adatti a tutte le esigenze. Al termine di ogni anno, i benefattori della missione di Kibiti ricevono il rendiconto delle offerte inviate e delle opere realizzate.

08 luglio 2016

 

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