La mattina dello scorso 22 marzo, una giornata segnata da un tempo intensamente piovoso mi aveva ispirata di restare a casa per godermi il tepore della sua calda intimità, dedicandomi ai miei hobby. Prestai anche più attenzione alle notizie del telegiornale… E così, in diretta, incredula, seguii passo passo, quanto accadeva nel cuore dell’Europa! Man mano che le ore trascorrevano, le notizie erano sempre più tragiche: non solo per il presente, ma purtroppo anche per il futuro che non possiamo più ipotecare! Quanta amarezza e quanta rabbia nel sentirsi così impotenti verso un “fato” nutrito dall’odio, dalla pazzia e da cuori privi di sentimenti umani! Nel pomeriggio verso le 17… la mia mente raziocinante era satura delle tante parole ascoltate e dei video a malincuore visti e così la mia penna venne impugnata dalla mia mano come un’ascia di guerra e scrisse in dolorosi versi l’accaduto! Ci sarebbero da scrivere… fiumi di parole, ma basterebbe ad avere delle risposte a queste domande:
– perché c’è stato l’olocausto degli ebrei?
– perché Palmira, dichiarata dall’Unesco patrimonio dell’umanità, è stata offesa così brutalmente?
– perché continuano nel Mediterraneo gli sbarchi di uomini che fuggono dalla guerra per trovare poi la morte o una nuova frontiera chiusa?
E tutto ciò continua come se fosse “inevitabile”, mentre dall’“alto” sentiamo solo grovigli di parole e di promesse, che servono soltanto a inquinare ancor più il Pianeta! Nel numero 214 de La rucola avevo concluso l’articolo “Biologico familiare” scrivendo: il “cave canem” rimane per l’ “homo sapiens”. Chiedo venia, ma dopo gli ultimi avvenimenti devo correggermi. A maggior ragione permane il “cave canem” ma non v’è traccia dell’ “homo sapiens”… che, purtroppo, non esiste ancora! Confidiamo sempre in un miracolo e la mia, credetemi, questa volta non è ironia!
16 giugno 2016