Sul pavimento del loro nuovo laboratorio in contrada San Marco Vecchio c’è un curioso tracciato, una mappa che raffigura il percorso artistico e spirituale dei due artisti di Marca che andiamo a sentire: Barbara Bruzzesi e Andrea. Il nome dato allo studio, “I Santi”, deriva dal vero cognome di Raffaello Sanzio. Il professor Guido, padre di Barbara, prematuramente scomparso, era docente di restauro all’Accademia di Belle Arti in Macerata. Barbara aveva studiato Scenografia a Urbino con Andrea, una volta insieme hanno unito le loro energie creative dando origine al laboratorio. Andrea proveniva dal teatro applicato; per un periodo si sono dedicati alle copie d’arte di capolavori, attività artistica poco conosciuta e meno pagata, che m’incuriosisce molto. Copiare un maestro presenta difficoltà oggettive: i supporti vanno studiati bene, il legno non deve spaccarsi, enormi sono i tempi di realizzazione, un processo lungo che a volte si vuole pagare come una stampa-poster. Secondo Andrea la storia, come la geologia, è fatta di strati, le copie erano un ottimo strumento per apprendere effettivamente e in concreto la storia dell’arte. Come una era geologica, ogni secolo ha un suo strato. Le copie d’arte non hanno gratificato economicamente i nostri due artisti professionisti che vivono di arte.
Solo gli addetti ai lavori e pochi altri sanno quant’è difficile vivere con l’arte in Italia. Un periodo si sono dedicati al restauro di tempere murarie sui soffitti, spesso confuse con gli affreschi. In seguito, con lo scenografo Gabriele Moreschi, hanno collaborato alla progettazione di “Grease” il musical teatrale per la Compagnia della Rancia di Tolentino. Il film con John Travolta fu realizzato nel 1978. In seguito i nostri artisti si sono dedicati proficuamente alla decorazione di locali pubblici e abitazioni private: bar, ristoranti, panetterie in Germania, Francia, Portogallo, Austria e Inghilterra. Per citarne solo alcuni: a Viana do Castelo (Portogallo) in un muro interno la grande “Caravela” e il ritratto del nostro Gioacchino Rossini in un ristorante a Halle (Germania). La decorazione della gelateria Regal Glace in rue Mercier di Lione vinse un premio di design, come uno dei migliori bar dell’anno. In Portogallo sembra sia diffusa l’abitudine di protestare affiggendo degli articoli di giornale sui muri dei bar. Per ovviare a questo uso, che al gestore non piaceva, hanno ideato una decorazione che ricordasse quella consuetudine con una storia conclusa e un omaggio al Portogallo. Hanno voluto regalare la storia “Il racconto dell’isola sconosciuta” del premio Nobel José Saramago, vista da due italiani. Un anno intero hanno lavorato a casa del compianto Giannunzio Guzzini per restauri e decorazioni. Una esperienza che li ha segnati positivamente dal punto di vista umano: insieme con la consorte Maria Mattutini, l’imprenditore si è comportato da vero mecenate. Adesso è l’atelier di abiti da sposa della figlia. A un certo punto vollero arricchire la loro esperienza con la decorazione di ceramica, più fruibile a una più ampia fascia di persone. Andrea, essendo anche scultore, era direttamente interessato. Oggi la loro attività è volta per il 90% alla ceramica, che lavorano completamente a mano in tutte le fasi: ogni elemento è un pezzo unico. Si è così realizzato il loro sogno di poter lavorare in una casa-laboratorio dove esprimere tutta la creatività, trasformandola in un’intera opera d’arte. Secondo l’affabile Barbara bisogna riappropriarsi del proprio tempo, perché l’arte in particolare ha bisogno del suo tempo, non esistono scorciatoie. Questo arrivo sembra una partenza, da questa nuova casa in contrada San Marco Vecchio si parte. Rivolta ai mobili del laboratorio, mi dice che sono stati realizzati dal noto scultore Ermenegildo Pannocchia, erano stati abbozzati insieme al padre prof. Guido Bruzzesi, come la sua cameretta da bambina. Barbara e Andrea insieme mettono in guardia gli acquirenti d’arte sul fatto che i semilavorati industriali provenienti dall’oriente e usati da pseudo artigiani-artisti non devono esser scambiati per vere creazioni. L’artigiano è una specie in via d’estinzione, quindi da salvaguardare riabituando le persone a godere del bello e non guardare solo al prezzo. Come occorre riabituarsi al cibo sano, così bisogna riaffinare il gusto alle creazioni fatte con passione. La riservata coppia ama la bellezza della natura e l’eco sostenibilità, Barbara è entusiasta della sua nuova abitazione con un giardino e alberi da rispettare nel loro sviluppo naturale: non gradisce capannoni e alberi capitozzati.