L’iniziativa di Caterpillar ha preso piede un po’ovunque, in modo più o meno coerente. A Macerata belle parole e iniziative più coerenti con le belle parole che con la realtà oggettiva. Tipo: bambini a scuola… a pedibus (oggi non è come 50 anni fa quando tutti andavamo a scuola a piedi: c’erano meno traffico e meno maniaci in giro); bici elettriche (vediamo la bici più come mezzo per attività fisico-sportiva che come mezzo di trasporto visto il traffico e le strade cittadine, senza contare il problema dello smaltimento di batterie “inquinanti”); con lo scontrino del parcheggio Apm hai il bus urbano gratis (ok, ma questo dovrebbe essere tutto l’anno!); passeggiata a piedi dai Giardini Diaz a Palazzo Buonaccorsi (fin qui tutto bene, passeggiata salutistica) poi visita al Museo a luci soft… (insomma, risparmiate energia dove non serve e la sprecate quando non ce n’è bisogno!).
Cosa intendiamo? Guardate le foto in basso. Durante la giornata del “M’illumino di meno” luci basse al Museo così le persone si “sguerciano” per vedere le opere che, per averne un pieno godimento, hanno bisogno di una buona luce… in compenso in Piaggia della Torre e in corso della Repubblica luci accese in pieno giorno! Ma ci faccia il piacere, diceva Totò. Allora anche noi andiamo giù a parole (tando non còsta cósa): volete eliminare il traffico? Chiudere tutti gli uffici e trasferirli da un’altra parte; chiudere tutti i negozi e portarli altrove; e le scuole? Non vogliamo chiuderle tutte e portarle in un altro posto? La città sarà libera dal traffico. Che ci vuole, a parole.