Le imprese balneari “spiaggiano” a Roma

Tra le migliaia di aziende balneari che preparano il presidio a Roma, domani 17 febbraio in piazza S.S. Apostoli per manifestare affinché si trovi una soluzione al problema delle concessioni demaniali che garantisca futuro e certezze alle 30mila imprese balneari italiane, in prima fila ci sono quelle di Confcommercio Imprese per l’Italia Marche. Il presidio, che partirà dalle ore 12 e il cui slogan è “E ora ridiamo futuro alle imprese balneari”, è organizzato dalle principali organizzazioni di categoria, SIB-FIPE/Confcommercio e le restanti sigle, in concomitanza con l’iniziativa degli assessori regionali al Demanio di convocare il Coordinamento interregionale per affrontare il problema delle concessioni demaniali, per discuterne le possibili soluzioni che garantiscano futuro e certezze a 30mila imprese e per sollecitare il Governo ad assumere le necessarie iniziative. I balneari italiani apprezzano l’atteggiamento delle Regioni e riconoscono che l’affinità alla realtà delle imprese, la diretta conoscenza dell’importanza sia economica che occupazionale che il turismo balneare riveste nei loro territori, garantiranno la possibilità di trovare una intesa per condividere l’assoluta necessità di ridare certezze e futuro ad un settore che attende ormai da troppi anni. E’ con questa convinzione che Confcommercio Marche assicurerà sostegno forte e visibile a questa iniziativa. L’occasione del presidio sarà, poi, utile per testimoniare lo stato di disagio e di insofferenza di 30mila piccole e medie imprese che da oltre sette anni sono in attesa di una giusta legge di riforma.”Chiederemo con forza a Governo e Parlamento che si chiuda la stagione dei rinvii – affermano gli organizzatori –, che si affronti il problema con realismo e che, all’interno delle norme europee, si cerchi con determinazione e coraggio una soluzione, che noi riteniamo possibile e per la quale abbiamo fatto da tempo proposte precise, che altri Paesi europei hanno trovato, e di cui le imprese hanno assoluto bisogno per uscire dall’incertezza e poter rilanciare il turismo balneare italiano, con l’entusiasmo e gli investimenti di cui ha bisogno, per stare con capacità concorrenziale sul mercato mondiale del turismo”.

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