di Carlo Natali e Marco Corsetti
velocità costante.
mattino d’inverno, treno in corsa.
seduto assonnato guardo di fuori scie di colori
pastello:
un paesaggio che muta come un serpente.
un vuoto d’aria e l’immagine prende forma:
non una parte del tutto costante e precisa nei suoi
ruoli,
bensì un frammento,
una scheggia sonora che brilla e fugge perfetta
in quella ch chiamo pazzia.
velocità costante, treno in corsa verso l’orizzonte,
un punto nello spazio che non dovrebbe esistere,
verso un pianeta lontano, verso galassie perdute,
verso me.