Pronta una migliore struttura ma,
dei mici “deportati” poche tracce, solo 4 superstiti…
Scrive Giorgio Rapanelli: a seguito del noto blitz in casa di Ildiko Bajnoczi, da cui sono stati prelevati 9 gatti (altri 7 felini furono presi negli uffici di un capannone industriale), dei 16 “deportati” nel cosiddetto gattile comunale, ne sono rimasti solo 4, degli altri si sono perdute le tracce. http://larucola.org/2015/10/24/ad-appignano-ce-la-storia-infinita-dei-gatti/
È l’amara scoperta fatta da Ildiko Bajnoczi il 16 novembre, durante l’apertura al pubblico del gattile-canile, apertura che sarebbe dovuta avvenire alle ore 15,00, mentre invece l’addetta al canile è arrivata alle 15, 45. Posso testimoniarlo, in quanto aspettavo alle ore 15,30 la Bajnoczi per una intervista. Non vedendola arrivare le ho telefonato alle 15,45. Lei ha preso la comunicazione, continuando a discutere animatamente con l’addetta al canile gattile, che a sua volta le rispondeva animatamente, per cui ho avuto la sventura di ascoltare parte dell’animata conversazione: parole roventi e sconvenienti nei miei confronti, reo secondo l’addetta di aver scritto lettere sul gattile e di aver mobilitato la stampa! Avendo io dimostrato che il gattile non era tale lo hanno trasformato, a parole, in “oasi felina” e anche nei fatti, avendo lasciata aperta la porta della struttura. Ha affermato l’addetta: “I gatti sono liberi – e ha continuato dicendo che lei non puo’ – andare sempre dietro ai gatti”.
Poiché il sindaco è responsabile dei felini sia di un gattile, che di un’oasi felina, la quale deve essere sempre strutturata come un gattile, ma con un’apertura come gattaiola per permettere ai gatti di uscire e rientrare a piacimento (allego documento – Ndr: che non pubblichiamo perché troppo lungo e tecnico), adesso egli deve dire come mai di 16 gatti ne sono rimasti solo 4. Lo deve dire a Ildiko Bajnoczi, ai consiglieri comunali, agli organi di informazione, rendendone pure conto al Veterinario Provinciale, che ha fatto il blitz, ai Carabinieri, nonché agli animalisti di Osimo, che hanno denunciato i maltrattamenti di Ildiko Bajnoczi, come ha riferito il sindaco sulla stampa.
I gatti erano – secondo l’opinione degli animalisti di Osimo e come hanno stabilito i veterinari provinciali – maltrattati da Ildiko Bajnoczi. Perciò, sono stati deportati nel “can-gattile-oasi felina” di Appignano. Oggi, 12 di essi sono scomparsi. Come mai? Cosa è accaduto? Il sindaco di Appignano sarà in grado di spiegare perché ciò è accaduto?
I gatti che sarebbero stati salvati dai maltrattamenti della Ildiko Bajnoczi hanno probabilmente fatto una fine peggiore di quella che, secondo gli animalisti di Osimo, stavano facendo con la Bajnoczi, che li amava, li alimentava e li curava a sue spese.
Un vivace scambio di e-mail
Fin qui il report di Giorgio Rapanelli che, poco tempo dopo, ha ricevuto da Caterina Cerioni la e-mail (ndr: a nostro giudizio offensiva nei confronti di Giorgio, persona sempre preparata e documentata) che di seguito vi proponiamo: “Io non la conosco e neanche ci tengo, ma visto che le piace scrivere pubblichi anche la mail, poi farò anch’io qualche articolo di giornale! Per ora volevo solo precisare ,visto che non ha sentito bene che al canile di Appignano NON C’È UN OASI FELINA MA…….UNA COLONIA FELINA….CAPITO!!!!!!! E SE IL RESPONSABILE É ARRIVATO TARDI É PERCHÉ HA ACCOMPAGNATO IL SUO COLLABORATORE DAL MEDICO VISTO CHE SI È FATTO MALE AL CANILE ! Inoltre noi ERAVAMO GIÀ AL CANILE DALLE 14:20! Prima di SCRIVERE una montagna di menzogne c’è da sentire tutte le parti coinvolte, ma questo è un discorso per persone intelligenti ed equilibrate! A presto, le porgo i miei più cordiali saluti e le auguro una buona giornata”. CATERINA CIRIONI.
La risposta di Rapanelli
Non si è fatta attendere la risposta di Giorgio Rapanelli: “Gentile Caterina, Lei dice che non era presente al canile all’orario per il pubblico delle ore 15,00, perché aveva portato dal medico il suo collaboratore, in quanto si era fatto male… Perché non lo ha detto subito alla Bajnoczi, così lo avrei ascoltato anch’io attraverso il telefonino rimasto aperto? E poi, perché non ha messo un avviso dell’assenza alla porta del canile-oasi felina per gli eventuali visitatori?Lei scrive che quello che un tempo era un “gattile”, oggi è diventato una “colonia felina”, e non un’Oasi felina. Comunque sia, la legge 281/1991 stabilisce che nessuno può spostare i gatti dalla loro sede abituale, quando viene identificata “colonia felina”.. Questi sono infatti considerati “gatti liberi”. Per gatto libero si intende l’animale che vive in libertà ed è stanziale o frequenta abitualmente lo stesso luogo pubblico o privato. Per “colonia felina” si intende un gruppo di gatti che vive in libertà e sono stanziali o frequentano abitualmente lo stesso luogo pubblico o privato. Per “habitat di colonia felina” si intende qualsiasi territorio o porzione di esso pubblico o privato, edificato o no, nel quale viva stabilmente una colonia di gatti liberi, indipendentemente dal numero di soggetti che la compongono e dal fatto che sia o meno accudita dai cittadini.
Se stiamo a ciò, i gatti nell’appartamento di Ildiko erano nella “loro sede abituale” e si dovevano vedere come ospiti di una “oasi felina”. Infatti, erano protetti, alimentati, curati e potevano uscire liberamente e rientrare liberamente. Potrebbero pure essere visti come “colonia felina”, alimentati e curati, in quanto avevano volontariamente scelto di vivere in quella “sede abituale” che era la casa della “gattara” Ildiko. Purtroppo, la cosiddetta “colonia felina” di Appignano non rispetta le disposizioni di legge. Primo: i gatti di Ildiko non hanno scelto di loro spontanea volontà il luogo di deportazione deciso d’“autorità”. Quel luogo è a loro estraneo… Infatti sono fuggiti in quanto non riconoscono quel luogo come loro “habitat di colonia felina” e loro “sede abituale”. E’ stata fatta una violenza verso esseri indifesi, naturali amici dell’uomo difesi dalla legge. Ed è strano che tutto sia stata provocato da una denuncia da parte degli animalisti di Osimo, che dell’attitudine dei gatti dovrebbero essere al corrente.
La cosiddetta “colonia felina” di Appignano è diventata un “luogo di sterminio”, in quanto dei 16 gatti ivi “deportati” ne sono rimasti solo 4 (quattro)…Dove sono andati a finire i 12 mancanti? Sono fuggiti per ritornare dalla padrona? per essere divorati dalle volpi? per essere sbranati dai cani del canile? Altre domande: la cosa interessa le “animaliste di Osimo”? Interessa il veterinario provinciale? Interessa tutte quelle Autorità che si sono attivate per salvare i gatti dai “maltrattamenti” della Bajnoczi per poi vederne “scomparire” 12 nella inadatta ”colonia felina” del sindaco di Appignano?
Lei ha detto alla Bajnoczi “non posso andare sempre dietro ai gatti”… Sì, però i gatti erano affidati alla sua custodia… Dopo le prime sparizioni a causa dei buchi della rete (sì, perché i gatti fin dall’inizio erano rinchiusi giorno e notte, protetti quindi in un “gattile”) cosa fece per non farne sparire altri? Avvisò il sindaco della situazione, invitandolo a provvedere a tappare i buchi?
Domanda: Si sono inventati la formula della “colonia felina”, onde scaricarsi di ogni responsabilità del destino di quelle povere creature?
Quindi, le porte sono state lasciate aperte, da cui sono fuggiti gli ultimi gatti… È stato per sua decisione? Glielo ha detto il Sindaco di aprire le porte e condannare a morte quei mici? Glielo ha detto la Asur che doveva lasciare aperte le porte?
Attendo una sua risposta… Le porgo i miei più cordiali saluti e le auguro un buona notte.
Giorgio Rapanelli.
Finalino per… quattro gatti
Intanto che la querelle sui gatti di Appignano continua, pubblichiamo le foto della struttura che la signora Ildiko ha approntato per i micetti, alcuni, quelli ancora in carico alla signora nel suo appartamento sono già arrivati, mentre altri quattro vivono ancora con la signora Ildiko che li custodisce e li cura amorevolmente perché ciechi o malati. La gattara chiederà al Sindaco i gatti “deportati” a seguito del blitz per ospitarli nella nuova struttura. Adesso, che di 16 ne sono rimasti solo 4 (i classici quattro gatti…), lu Scinnicu, a la Bajnoczi, che je racconda?
In foto la nuova sistemazione e la signora Ildiko Bajnoczi che attende i gatti