Biumor 2015 chiude con Depero…

…e la conferenza di Evio Hermas Ercoli

chiude con un Campari per aperitivo.

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Torna l’umorismo visto dalle lenti della pop filosofia nella conferenza che ha chiuso il ciclo di Biumor2015 dedicato alla prima Guerra mondiale. Una società in cambiamento, ossessionata dal futuro e indifferente a passato e presente. Questo il mondo in cui muove i primi passi Fortunato Depero, raccontato dal direttore di Biumor Evio Hermas Ercoli durante l’incontro a palazzo Sangallo dedicato alla parabola dell’artista.

Evio hermas ercoli biumor depero

Per l’occasione sul palco la versione originale de “I pagliaccetti” di Depero della collezione di Palazzo Ricci. Un nome che va di pari passo, per vicende personali e storiche, con quello del movimento futurista, condividendone drammi, gioie e “coup de théâtre”. Un anticipatore, un uomo “con la testa girata verso il futuro”, il cui sogno venne interrotto, come per molti altri entusiasti della “guerra igiene del mondo”, dall’esplosione del primo conflitto mondiale.

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«Il passaggio dall’esaltazione del 1915 alla tragedia del 1916 racchiude in sé tutta la spiegazione del secondo futurismo. In trincea muore lo slancio eroico. Un conto è abbattere la sintassi, un altro è abbattere un uomo. Un conto è la poesia della mitragliatrice, un altro è trovarsela di fronte, con la morte accanto – ha detto Ercoli, proprio nella giornata in cui si ricorda la vittoria dell’Italia nella Grande Guerra – Da quel momento il futurismo non servirà più a vincere conflitti, ma a sopravvivere».

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Dall’impulso distruttivo del periodo eroico alla costruzione del quotidiano, nella sua seconda fase il futurismo diventa arte applicata. Fino a quelle che a tutti gli effetti sono state le prime forme innovative di marketing, come nel caso della bottiglietta monodose del Campari Soda, immancabile aperitivo servito dopo la conferenza. «Malgrado tutti i fallimenti personali Depero è stato un grande ottimista – ha concluso Ercoli – I suoi “balli plastici” anticipano tanta grafica dell’umorismo. Nella sua arte imperversa il buonumore perché dietro c’è la speranza di realizzare l’uomo nuovo, l’uomo del futuro».

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A introdurre l’incontro, organizzato in collaborazione con Unitre, Laura Mocchegiani, direttrice della biblioteca Filelfica. Soddisfatto anche il sindaco di Tolentino Giuseppe Pezzanesi, che ha voluto salutare il numeroso pubblico accorso in sala Mari: «Crediamo nelle cose che facciamo, siamo orgogliosi della città. Manifestazioni come Biumor o Popsophia danno a Tolentino un taglio di carattere nazionale e internazionale con serate intense e piene di significato».

 

 

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