Di Fabrizio Giorgi
Due miliardi di vecchie lire ci sono stati sottratti sotto il naso e nulla abbiamo fatto per impedirlo! La delibera del Consiglio Comunale di procedere alla trasformazione dello stadio Helvia Recina in un lager è passata, i lavori sono stati ultimati e noi, a parte qualche borbottìo, siamo restati inerti! Accettare che uno sport trasformi lo spazio a esso dedicato, appartenente a tutta la comunità, in quello che è diventato grida vendetta! Sport significa crescita psico-fisica dei suoi partecipanti, momento aggregante e di socializzazione, quando invece si trasforma in sfogo per facinorosi, criminali e deviati sociali, la parte cosciente della società ha l’obbligo morale e civile di ribellarsi! Non l’abbiamo fatto e questo è un grave segno del letargo mentale che ci sta avvolgendo; il sonno della ragione purtroppo continua a generare mostri e sarà molto dura risvegliarsi e avere la voglia di tornare a pensare e ragionare non da “uomo” ma da “animale sapiente”! Ci sarà un dibattito pubblico in cui verranno sottoposti i dati della spesa, come verrà coperta e come sarà gestito l’impianto? Se la Figc impone certe regole non è compito del Comune assumersi impegni che prevarichino gli interessi di gran parte della collettività con una spesa abnorme e senza rispetto di valori etici e morali! Qualora qualcuno si sentisse offeso da quanto scritto spieghi perché per assistere a un evento sportivo si sia dovuto trasformare l’Helvia Recina in un campo di concentramento! Inoltre vorrei che ci si spiegasse perché un impianto sportivo debba avere il filo spinato come deterrente! Se questo non bastasse si spieghi perché ogni domenica debbano investirsi migliaia di euro per inviare Carabinieri, Polizia e Vigili urbani a presidiare gli stadi!
Il commento del Direttore
Comprensibile lo sfogo di Fabrizio Giorgi e per certi versi condivisibile: per colpa di una minoranza di esagitati una zona tranquilla diventa, con i reticolati, angosciante, per colpa di costoro la città deve spendere un patrimonio che avrebbe potuto essere destinato diversamente, esseri umani, tifosi di uno sport piacevole a vedersi e coinvolgente, sono separati come fossero belve feroci… una situazione assente in altri sport. La questione allora va posta diversamente: prevenire non con steccati ma punendo i violenti e allontanandoli dagli stadi.