Di Fernando Pallocchini
Ancora sulle scie chimiche che fanno danzare sulle nostre teste, lasciando che ci cadano addosso nano particelle che, faranno bene ai loro scopi ma sono assai deleterie per la nostra salute. Sapete quante interrogazioni parlamentari sono state fatte dal 2003 al 2011? Ne sono state fate 14. Quali risposte sono state date dai vari governi che si sono succeduti? Niente, a parte qualche presa per i fondelli del tipo “i diversi carburanti usati dai jet causano la lunghezza delle scie” pur sapendo che è il calore delle turbine il quale, a contatto con l’aria fredda, lascia la scia di condensa che sparisce in breve tempo. Oppure che da indagini condotte su internet dal relatore della risposta costui affermi che sono pubblicate osservazioni fatte non in modo scientifico… che dire? Ci prendono per scemi? Ha indagato su internet? Perché, un governo nazionale (l’Italia è una delle potenze tecnologiche mondiali) non è in grado di andare ad analizzare ciò che esce da quei jet “fantasma”? Poi abbiamo scoperto perché tutto è così imperscrutabile riguardo alle scie chimiche: sopra è stato posto un segreto di stato! Tutto è partito dal 2002, quando Romano Prodi ha siglato un accordo bilaterale con gli Usa; ed è continuato l’anno successivo, il 2003, con il permesso concesso dal Ministro Martino alle forze aeree Usa (Usaf) a sorvolare gli spazi aerei dell’Italia. Le persone subiscono, tenute nell’ignoranza. Anzi si tenta pure di far passare per cretini quelli che cercano di capirci qualche cosa e mettendo insieme le informazioni scovate riescono ad avere un quadro per nulla tranquillizzante. Un ulteriore tassello ci viene da una ricerca condotta nel 2005 dal Cnr (Consiglio Nazionale delle Ricerche – mica uno qualsiasi…) che ha rilevato nelle analisi effettuate su campioni di pioggia coincidente con il rilascio di scie chimiche (ndr: il Cnr non parla di scie di condensa!) una concentrazione al di sopra della norma di sostanze come il quarzo, l’ossido di titanio, l’alluminio, l’ossido di bario: tutte sostanze ritenute pericolose per la salute in quanto cancerogene (sic! e non lo diciamo noi ma il Cnr). Recentemente è intervenuto sulla questione un neurologo statunitense, il dottor Russel L. Blaylock, che afferma: “Una delle principali ragioni del mio scetticismo sulle scie chimiche era che raramente avevo visto quello che stavano descrivendo nei cieli. Ma nel corso degli ultimi anni ho notato un gran numero di queste scie e devo ammettere che non sono come le scie di condensazione. Sono ampie e stabilizzate in uno schema ben definito e lentamente si trasformano in nuvole artificiali. La mia preoccupazione è che spruzzano tonnellate di composti di alluminio di dimensioni nanometriche. È dimostrato nella letteratura scientifica e medica che le particelle nanometriche sono infinitamente più reattive e producono una intensa infiammazione in un certo numero di tessuti. Di particolare interesse sono l’effetto che queste nano particelle hanno sul cervello e sul midollo spinale e il crescente elenco di malattie neurodegenerative tra cui la demenza di Alzheimer, il morbo di Parkinson e la sclerosi laterale amiotrofica (ALS), che sono fortemente correlate all’esposizione con l’alluminio ambientale (ndr: segue tutta l’analisi scientifica dettagliatissima). Tutto ha avuto inizio con i sistemi Haarp di cui abbiamo già scritto. Ora, che pensare?