Al vuoto parlatore

di Peppino Paternesi

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In Aula dall’accusa

t’infili la tua Toga

e mal segui diffusa

alla potente foga.

 

L’altezzoso Signore

t’infuochi per veemenza

e per il trionfatore

echeggi d’insipienza.

 

Sul Viso trafelato

insisti fanfarone,

ma vero scombinato

al grosso facilone.

 

Ti divori roboante

dalla mano fremente

e ti premi sfiatante

all’approdo demente.

 

T’arruffi fragoroso

dall’umiliante cuore

e te ne vai dannoso,

il vuoto parlatore!

 

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