La Fondazione Carima ridefinisce il proprio ruolo

Gazzani presiede la sua ultima Assemblea dei Soci

e ripercorre dieci anni d’intensa attività

 franco-gazzani

Si è tenuta ieri all’Abbadia di Fiastra l’ultima assemblea dei soci della Fondazione Carima presieduta da Franco Gazzani che, dopo due mandati, è giunto al termine del suo incarico.

Nel congedarsi dai colleghi, ha sintetizzato oltre dieci anni di intensa attività dell’ente, ripercorrendone le tappe principali.

Innanzitutto i numeri: dal 2004 al 2014 la Fondazione Carima ha sostenuto la crescita economica, sociale e culturale del territorio provinciale erogando complessivamente oltre 51 milioni di euro, con cui ha finanziato circa 1800 progetti nei settori dell’arte e cultura (26%), del volontariato (22%), della sanità (18%), dello sviluppo locale (15%), dell’istruzione (7%), dell’assistenza agli anziani (6%) e della crescita giovanile (4%).

Un primo importante cambiamento di questo decennio è il progressivo rafforzamento dell’impegno in ambito socio-sanitario – in media il 50% del volume erogativo – che si è tradotto sia nell’aumento delle risorse destinate al finanziamento delle iniziative di terzi, sia nella realizzazione diretta di importanti interventi a beneficio delle categorie sociali deboli.

Altra importante trasformazione è il superamento della tradizionale funzione di ente erogatore in favore di un’istituzione attiva, capace di sviluppare una propria progettualità e di svolgere un importante ruolo di coordinamento sociale, che nel tempo ha reso la Fondazione Carima un punto di riferimento per la collettività locale.

Basta pensare ad eventi di successo come Herbaria e Tuttoingioco o a progetti importanti come Sulle Strade della solidarietà – con sono stati assegnati circa 250 mezzi per il trasporto sociale, la protezione civile e il servizio di 118 – e le numerose donazioni di apparecchiature sanitarie all’avanguardia agli ospedali provinciali.

Oggi la Fondazione Carima, al pari delle altre consorelle, si trova ad affrontare una nuova sfida, vale a dire ridefinire il proprio ruolo in un contesto sociale mutato rispetto al passato, con problematiche economiche e sociali di acuta difficoltà.

Il Consiglio di Amministrazione e l’Organo di Indirizzo, negli ultimi mesi, hanno posto le basi per un processo di rinnovamento dell’ente, che gli consenta di continuare a essere anche in futuro una risorsa per la comunità maceratese.

In modo particolare hanno tracciato una strada, auspicando che i prossimi amministratori portino avanti il percorso già avviato, che introduce numerosi elementi di novità quali modalità d’intervento alternative al sostegno finanziario, un sensibile potenziamento delle iniziative dirette, una presenza più significativa dei rappresentanti della società civile in seno agli organi volitivi e forme di collaborazione con le istituzioni che perseguono finalità comuni con l’obiettivo di promuovere progetti concordati di utilità sociale.

 

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