Giampietro Topini

di Eno Santecchia

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Ritrae paesaggi, ama i reportage di viaggio e la natura, non disdegna le macro, è uno dei creativi di Loro Piceno: il fotografo Giampietro Topini. Il suo maestro è stato il professor Renato Gatta, grande paesaggista conosciuto anche all’estero, che ama i teleobiettivi. Per diversi anni gli fece da assistente seguendolo soprattutto sui monti Sibillini, compresi nell’omonimo parco. La scintilla per la fotografia scoccò alle scuole medie sfogliando un libro di tecnica: un capitolo riguardava la camera oscura, pensò che gli sarebbe piaciuto dedicarsi a quest’arte. Con i soldi dei lavoretti casalinghi si comprò un’economica Mini Comet formato 110. Ci racconta un curioso aneddoto. Un rullino d’immagini in bianco e nero scattate nell’estate del 1975 alla comunione della cugina rimase nella fotocamera. Dopo aver frequentato un corso di fotografia, trascorsi 16 anni, lo ritrovò ancora nella macchina e lo sviluppò da solo nella camera oscura di vicolo Mancinforte, sede di un foto club lorese composto di 7-8 trentenni. Giampietro ritenne che la pellicola fosse scaduta, quindi allungò il tempo di bagno nel rivelatore, poi stampò le immagini del negativo con buoni risultati. Giampietro ha sperimentato densitometria con pellicola negativa trattata in positivo; partendo dai liquidi base progettò un suo particolare procedimento di sviluppo di diapositive in bianco e nero. Applicava il sistema zonale di Ansel Adams, un metodo di misurazione decimale della luce, ogni grado della scala dei grigi era chiamato zona. Si usava per avere una esposizione più precisa e per preparare il processo di sviluppo. Si era costruito anche una vasca termostata idonea al processo E6 della Kodak per le diapositive a colori. Il suo amore per i viaggi è profondo: ha visitato Londra, Losanna, Praga e Budapest, dove ha scattato soprattutto immagini di Street Photography. Ha viaggiato in Olanda, Ungheria, Austria, Bulgaria, Francia e Turchia, sviluppando in diapositiva. Centauro anche lui, ha girato il Lazio, l’Umbria e l’Italia centrale insieme con alcuni motociclisti, scattando foto di tipo reportagistico ai raduni e all’interno del gruppo con l’Olympus IS3000, una bridge molto costosa, completa e comoda da portare in moto. Come ogni buon emulo di Cartier-Bresson, Giampietro conserva nel cuore i ricordi delle sue migliori fotocamere. Inizialmente ha apprezzato le ottime compattine della Olympus, conserva una XA1, con la quale, mediante alcuni accorgimenti, scattò immagini creative, partendo dal presupposto che gli automatismi non sono mai perfetti. Una Rolleiflex 6×6 con biottica molto in voga negli anni fotografo-loro‘60/‘70. La OM3 Olympus, una reflex professionale che poteva funzionare anche senza batterie. Ritiene che la Olympus di allora abbia perso terreno anche per gli obiettivi troppo morbidi. Nel 2008 Giampietro passò al digitale e alla Nikon, avendola appresa col professor Gatta. Nel 1993 ha fornito l’immagine delle due copertine e alcune foto interne al volumetto “Trecento anni di presenza domenicana a Loro Piceno”. Intorno al 2009 presentò su Internet “Le medaglie”, lavoro molto apprezzato dai navigatori, dove ciascuna delle nove persone maceratesi era visualizzata in due opposti atteggiamenti. Nel 2010 ha fornito le foto per un libricino da inserire in un CD per la band E. Z. Riders. Tra i personaggi famosi da lui ripresi ci sono: Gino Strada, Ivano Fossati, Ricky Gianco, Paola Turci, Gino Paoli, Nada e un servizio sull’ultimo film di Pupi Avati. Ha fotografato anche le opere di Daniela Tesi, pittrice toscana di argomenti mitologici con studio a Mogliano. Nell’estate del 2014 sotto un arco a mattoni in via Regina Margherita ha tenuto, con un buon riscontro di pubblico, una mostra di scorci di Loro Piceno. Nell’agosto scorso si è dedicato a un servizio – nuovo per lui – su richiesta della scrittrice romana Rita Zallocco, organizzatrice di una mostra di antichi scialli. Giampietro ha fatto indossare gli scialli alla giovane Thea e ora le pregevoli immagini compariranno su una rivista italiana di moda e cultura. Giampietro Topini, uomo amante della Natura, è fotografo ufficiale per gli eventi del Comune e ha una mostra permanente in via Regina Margherita 27/A, che sarà inserita nella carta dei luoghi da visitare a Loro Piceno.

 

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