‘900 Buonaccorsi, oggi l’inaugurazione.

Con la collezione di arte moderna

il museo è completo

 pannaggi il ratto di europa

900Buonaccorsi sta arrivando e oggi, domenica 7 dicembre, alle ore 17.30, ci sarà il taglio del nastro delle sale di arte moderna dei Musei Civici.  E  finalmente, insieme con le sale d’arte antica inaugurate a marzo, il patrimonio storico artistico di proprietà comunale verrà restituito alla città e il progetto per i nuovi musei di Palazzo Buonaccorsi giungerà a conclusione, a distanza di cinque anni esatti dall’apertura del museo della carrozza. La collezione di arte moderna è disposta su sedici ambienti del secondo piano chiusi dalla luminosa loggia che si affaccia sul grande cortile e sul panorama a nord della città. L’ordinamento delle 150 opere si articola su quattro distinti momenti che scandiscono il Novecento a partire da un contesto iniziale poco recettivo nei confronti delle novità dell’arte e sostanzialmente fedele alla tradizione, con artisti attivi già dalla seconda metà dell’Ottocento.

 

Da Baynes a Pannaggi

Interessante in questo ambito è la parabola del maceratese Gualtiero Baynes ( 1856 – 1938) cui è interamente dedicata la prima sala, come pure l’autorevole presenza dell’anziano scultore dei Mille, G. B. Tassara che muore nel 1916.  Dirompente presenza in questa situazione provinciale, quella di Ivo Pannaggi, scenografo, architetto, pittore e designer che vi introduce nel 1922 il Futurismo.  Nell’anno 1925 Erso Zampini affidava a Ivo Pannaggi l’incarico di progettare l’arredamento architettonico della propria casa di Esanatoglia. L’Anticamera, di matrice plastica costruttivista, è dal 1971 a Macerata e viene oggi riallestita nelle nuove sale.

 

Dal Secondo Futurismo al Premio Scipione

Si passa poi alla terza sezione del percorso, dedicata all’avvento delle avanguardie e al formarsi negli anni Trenta del gruppo futurista “Boccioni”, cui appartengono Bruno Tano, padovano trapiantato a Macerata e già operante nella cerchia romana dei futuristi, Sante Monachesi, Rolando Bravi, Umberto Peschi e, fra numerosi altri, il giovanissimo Wladimiro Tulli. Tema centrale è qui l’Aeropittura, che connota il cosiddetto “ Secondo futurismo” che ha in Macerata il suo epicentro regionale. Dopo la parentesi bellica, la città conosce, nella spinta alla rinascita civile che contraddistingue il clima nazionale, una ripresa culturale di cui è protagonista la Brigata Amici dell’arte, costante promotrice del confronto nazionale. Le tre edizioni  del Premio Nazionale Scipione ( 1955, 1957, 1964) presentano grandi nomi fra i quali Vedova, Cantatore, Bartolini, Schifano, Spazzapan, Music, Zigaina e una nutrita  antologica di Osvaldo Licini. Le sale dedicate alle opere del premio ricreano un clima fra anni Cinquanta e Sessanta in cui forte si sviluppava il dibattito fra astrazione e figurazione e si affermavano le nuove avanguardie.

 

Le proposte ispirate da Elverio Maurizi

Negli anni successivi, con le mostre ideate dalla Pinacoteca, con Ghiozzi, in arte Zoren  e Peschi  in prima linea, cui fanno seguito negli anni Settanta e Ottanta le proposte ispirate da Elverio Maurizi, ci si inoltra negli ultimi decenni dello scorso secolo. Macerata è attiva nella ribalta dell’arte in una prolifica sequenza di scambi che si fa più fitta dagli con la nascita dell’Accademia di belle arti e la presenza in città di tanti maestri, fra i quali Remo Brindisi e Valeriano Trubbiani. Al visitatore si propone una selezione della grande raccolta di opere contemporanee acquisite in quegli anni dalla Pinacoteca, alla quale si affiancano strumenti di approfondimento e una galleria fotografica dal sapore decisamente evocativo. In queste ultime sale si possono ammirare artisti del panorama internazionale, da Renato Barisani a Julio Le Parc, da Aligi Sassu a Eugenio Carmi, Riccardo Licata, Mirella Bentivoglio, Titina Maselli, Oscar Piattella, Uncini, Giuli, Staccioli e altri ancora.

 

La cerimonia al Lauro Rossi e gli eventi collaterali

Il taglio del nastro delle sale di arte moderna sarà preceduto, alle ore 16, dalla cerimonia di inaugurazione al Teatro Lauro Rossi mentre l’ingresso al Buonaccorsi, gratuito, sarà consentito fino alle 23. Il giorno seguente all’inaugurazione, lunedì 8 dicembre, in programma, oltre alla visita ai Musei Civici con ingresso gratuito dalle 10 alle 19 (ultimo ingresso ore 18), alle ore 11 e alle 16 in programma Buon compleanno Museo della Carrozza. Gioca in Carrozza, laboratori per bambini dai 5 ai 10 anni a cura di Macerata Musei. In serata, alle ore 20, avrà luogo il primo appuntamento del progetto Passaggi curato dall’Associazione Nuova Musica con il supporto della Fondazione Orchestra Regionale delle Marche e dell’Associazione Arena Sferisterio. L’evento si svilupperà in un percorso all’interno del palazzo: partendo dal piano terra e salendo la scalinata di servizio del palazzo si incontrerà Passaggi di scala, un’installazione dedicata a Stefano Scodanibbio realizzata degli studenti
 dei corsi di sound design e scenografia dell’Accademia di Belle Arti di Macerata con i docenti
 Stefano Sasso, Benito Leonori, Gianpietro Frabetti ed Enrico Pulsoni. Forme d’onda si sposteranno lungo strati risonanti seguendo traiettorie che creeranno effetti di straniamento ed immersione nel paesaggio creato. La seconda parte avrà luogo al secondo piano dove verrà eseguita In C, la più celebre composizione del compositore americano Terry Riley. L’ensemble composto da Aldo Campagnari, Simone Grizi violini, Ladislao Vieni viola, Alessandro Culiani violoncello, Luisa Curinga flauto, Michele Scipioni clarinetti, Gianpaolo Antongirolami sassofoni, Giacomo Piermatti contrabbasso e Paolo F. Bragaglia sintetizzatore, celebrerà il 50° anniversario di questa fondamentale composizione considerata il manifesto della musica minimalista americana. L’evento, a ingresso gratuito, è organizzato con la collaborazione del Comune di Macerata e dell’Istituzione Macerata Cultura e fa parte di “Refresh! Lo spettacolo delle Marche per le nuove generazioni
” del Consorzio Marche Spettacolo. In C è senza dubbio uno dei lavori più rivoluzionari del ‘900. Composto ed eseguito nel 1964 ha lanciato quello che poi si sarebbe chiamato il movimento minimalista. Tra gli esecutori della prima esecuzione a San Francisco si trovavano Steve Reich, Jon Hassell, Pauline Oliveros, Jon Gibson, Morton Subotnick e altri che sarebbero diventati i capiscuola della generazione post-Cage.

 

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