di Cesare Angeletti
Prima stranezza
Siamo qualche tempo prima delle elezioni e migliaia di persone decidono di votare un uomo o una donna che scelgono come loro rappresentante. Lo eleggono. Lo pagano abbondantetemente con le loro tasse affinché chi è eletto porti avanti un programma condiviso con i suoi elettori. Poi alla Camera o al Senato c’è una votazione segreta e a quel punto i cittadini non sanno più se l’eletto, da questi profumatamente pagato, ha fatto o no il loro interesse. In questo momento gli italiani si rendono conto che costui, nel segreto dell’urna, può fare quello che gli pare in barba agli accordi virtualmente stretti con chi lo ha eletto e e che gli paga lo stipendio, ripeto: abbondante.
Seconda stranezza
Stessa situazione cittadini scelgono un candidato di un partito, lo votano perché ne condividono l’ideologia, e perché quindi, secondo loro, lui lì, in quello schieramento, ci sta bene. E’ eletto. Passa un po’ di tempo e quell’ometto (o la donnetta) decide che in quel partito non ci si trova più. Altrove il candidato dà le dimissioni e torna al suo lavoro. In Italia, paese molto, molto… elastico, no. In Italia il tipo cambia partito e ci sono stati personaggi che sono spaziati dall’estrema destra all’estrema sinistra, o viceversa, come se nulla fosse. Ma costoro erano stati eletti perché agli elettori piaceva quella persona in quel partito e con quel programma elettorale. E’ così evidente che, in questo caso, andare a votare per l’elettore non è fare il proprio interesse ma permettere alla persona eletta di portare avanti esclusivamente i propri personali interessi (e quelli degli “amici”). Il voto, in quanto espressione democratica del cittadino, per loro, non ha alcun valore. Lo stesso vale per quelli che, eletti in uno schieramento politico per volontà esplicita dei votanti, a un certo punto, si staccano e formano un altro partito. E’ come se sputassero in faccia a chi li ha eletti.
Domanda legittima
Ora ci si deve chiedere: “Come mai nessuno fa leggi che vietino simili affronti ai cittadini votanti e paganti?” Beh, la risposta non la so, ma dentro di me c’è un diavoleto che dice: “Non sarà perché così tutti, anche quelli… per bene, che dovrebbero fare le leggi adatte perché ciò non avvenga, un domani, possano avere l’opportunità di salvare la poltrona, approfittando della situazione?” Torno a dire: “Non lo so! ma… non sarà che gli onorevoli per salvare lo stipendio e mantenere i privilegi, anche loro, come le donne, ne sanno una più del diavolo!?”