di Lucio Del Gobbo
Nella Casa di Riposo di Villa Cozza a Macerata, è in corso una bella operazione artistica della quale ci sarà tempo e modo di parlare in maniera circostanziata in seguito, dando merito a tutti gli artisti partecipanti, all’Ente e alle persone che l’hanno ideata e che patrocinando ne dirigono lo svolgimento. Ma già da ora, in corso d’opera, ci piace segnalare l’intervento di Silvio Craia, uno dei primi artisti a operare direttamente “su parete”. Ben dieci sono le stanze dove egli ha voluto lasciare una sua traccia dipinta. E tanta è la passione e la generosità messe in campo che si è quasi dovuto frenarlo nell’azione (naturalmente ogni artista avrà diritto a un suo congruo settore). Craia anche in questo caso ha dimostrato di non avere nessun timore degli spazi bianchi, ossessione costante per molti artisti, sia pittori sia scrittori, desideroso anzi di disporne e di esercitarvi la sua arte esemplarmente “militante”. Questa “familiarità” è in lui favorita dalla grande alleanza stabilita negli anni col colore. Grazie a essa le superfici bianche, lisce o materiche, e i barattoli di tinte acriliche sono diventati la sua gioiosa ossessione, incentivando di continuo la frenesia del dipingere. Provvidenziale opportunità per noi tutti! Ma in questo caso, specie per gli ospiti della Casa che, stupiti, compiaciuti, e in qualche caso disorientati da tanta vitalità, da subito e ancor più nel tempo, potranno godere delle “aperture” di cielo e di paesaggio, e delle “amicizie” che le immagini di Craia offrono già attraverso il colore. Per ora hanno conosciuto Craia, primus inter pares, ma la stagione dell’arte per loro ha già pronte altre sorprese…