di Fulvia Foti
Con questa poesia vorrei mettere in luce due argomenti che ritengo siano importanti per tutti e che tutti dovrebbero conoscere più a fondo, perché fanno parte della nostra storia e della nostra cultura; bagaglio di esperienza che non deve scomparire nell’oblio dell’indifferenza. Per questo dobbiamo parlarne, perché il vissuto del passato, sia vivo ricordo del futuro. Molti non sanno che il Sommo Dante, prese ispirazione per la stesura della Divina Commedia, mentre era ospite al castello di Duino, situato sulla strada costiera che porta a Trieste. In particolare amava sostare a meditare sulla sporgenza di uno scoglio che emerge dal mare ai piedi della Rocca del castello. Poi, si recava spesso alle grotte di Postumia, a 40 km circa, dalla struttura delle grotte stesse ebbe suggerita l’idea dei Gironi dell’Inferno dantesco e del poema. Ma dall’inferno di Dante, dopo secoli, si scatenò l’inferno della guerra attorno a quello scoglio… sul Carso… dentro le foibe e le ciminiere di San Saba, che io, sebbene piccola, ho visto in azione mentre il loro fumo di morte oscurava il cielo. Orrore umano!
Lo scoglio di Dante
di Fulvia Foti
Sembri un dinosauro…
Tramutato in pietra,
quando la bassa marea arriva
e ti si può scorgere:
radicato da sempre
in quella baia, accanto a Duino.
Anche il Sommo poeta ti scoprì,
come luogo diletto per le sue
ispirazioni che cercava…
per scrivere il suo Inferno.
Inferno!
Ben altro inferno sui scatenò
attorno a te nei secoli,
oh scoglio!
Quanto fumo uscì
dalle miniere di San Saba,
fino a sbiadire i contorni
del tuo golfo!
Quanto sangue coprì la terra
del tuo Carso: intorno…
Sangue innocente,
ma per una giusta causa.
Quanto altro sangue – riempì –
il tuo Carso nelle feroci – Foibe –
Di cui oggi
abbiamo il giorno del ricordo…
Sottovoce…
Quasi per non turbare quell’inferno;
che ancora reca incredulità,
per la sua perfida ferocia!
Questo il Sommo Poeta
nel suo inferno:
non l’aveva previsto.
Tu: lo scoglio di Dante!