di Umberto
Il colono che coltivava la terra sulle piane del Potenza, un caldissimo pomeriggio di agosto piombò davanti alla casa del padrone (il “possidente”) trafelato, balbettante, visibilmente scosso, avendo corso a perdifiato, abbandonando nel campo le mucche con l’aratro attaccato. Lo dissetarono, notando che i pochi capelli grigi erano irti sulla testa… “Lu regulu, lu regulu!” – “Lu regulu? ‘N do’ sta?” – “La fratta, la fratta! Ci-ha ‘na testa grossa cuscì…” mostrandone con le mani la grandezza. Lo accompagnarono a riprendere mucche e aratro. Lui mostrò la siepe dove aveva scorto il “mostro” e riprese a tremare. Il colono era una persona seria, non beveva e non raccontava fandonie. Da quel giorno la sua persona subì un cambiamento: divenne meno loquace, meno allegro e morì qualche tempo dopo travolto dalla littorina, mentre attraversava con mucche e carro un passaggio a livello incustodito, senza aver rispettato l’orario di attraversamento. Sicuramente aveva la testa altrove, a quella siepe non lontana da lì. Fu una strage, sangue dappertutto. Questa testimonianza è stata resa da Giuliana Santalucia, della zona, appassionata di usi, tradizioni e “antico”, la quale ha riferito che anche sua figlia, madre di tre bambini, equilibrata e per nulla visionaria e che vive in piena campagna, mai intimorita da bisce, vipere, aspidi, scorpioni… mentre stava raccogliendo le more per la sua marmellata vide sbucare dalla fratta un serpente con la testa enorme. Rimase “spercossa” e la marmellata di more andò a comprarla in negozio. Ma cosa è questo “regulu”? Regolo deriva da re, il re dei serpenti. Si tratta di un animale fantastico (soltanto fantasia?) appartenente alla leggenda di Marche e altre regioni dell’Italia centrale. Questo serpente avrebbe una testa grande come quella di un bambino, vivrebbe nelle siepi, nei campi, lontano dalle abitazioni. Secondo la tradizione diventerebbe regolo una vipera che, pur tagliata in due, continuerebbe a viere sviluppandosi a dismisura, incutendo terrore a tutti coloro che hanno la sfortuna d’incontrarla. Secondo alcuni diventerebbe regolo una vipera con una età superiore ai 100 anni, o anche una vipera alla quale fosse stata semplicemente mozzata la coda. Secondo altri il regolo sarebbe un serpente con due teste, per altri ancora esso apparterrebbe alla famiglia dei draghi, custodi di tesori nascosti. Quando c’era la mietitura spesso genitori e nonni, per tenere buoni i bambini e per non farli allontanare, raccontavano (e raccontano) di un “mostro”, il regolo, dai sibili acutissimi, capace di attirare i serpenti della zona e d’inghiottire tutti quelli che si avvicinavano, soprattutto i bambini capricciosi, allontanatisi da genitori e nonni.