“Ne quid nimis”

di Fulvia Foti

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“Ne quid minis”, così era scritto sul tempio di Delfi… sul frontone… “Niente di troppo”, una massima di sapienza greca, che già ai tempi di Seneca pare fosse essenziale sottolineare, per raggiungere quella tranquillità dell’anima che consente all’uomo di vivere il quotidiano da protagonista: come padrone di se stesso e del proprio tempo, evitando gli eccessi, amando la frugalità e la parsimonia. Vivere l’attimo del tempo, con l’intensità dell’eternità… vivere ogni giorno come se fosse l’ultimo della propria esistenza: questo vuol dire essere saggi. Ma, come indica l’articolo “Italia che cambia”, sembra siamo ancora molto lontani dalla saggezza. Oltre l’Italia sono gli stessi italiani a essere mutati… perché, come quell’ufficio delle poste offre servizi e vende oggetti che non gli sono pertinenti, così le persone sono bombardate da ogni parte da offerte più o meno vantaggiose, che con le loro lusinghe allettanti vogliono imporre la loro decisione. Non esiste più il valore delle festività trascorse in famiglia, i centri commerciali sono sempre aperti e i bambini vivono una vita frenetica tra asili, scuole, negozi e altri samaritani posteggi che consentono ai genitori di attuare ulteriori loro impegni. Circa trenta anni fa il professore di ecologia Neil Postman, scrisse il libro “La scomparsa dell’infanzia”, lanciava già il suo grido di allarme, affermando che l’età della vita è formata a un estremo dalla primissima infanzia e dalla senilità all’altro estremo, nel mezzo c’è il lungo periodo del bambino-adulto. E il risultato è che l’uomo e la società si stanno impoverendo. Si è perso il senso del pudore. Oltre a essere donna, sono madre, nonna ed ex insegnante. Non intendo giudicare nessuno con le mie parole, ma verifico il mondo in cui vivo. È di alcuni giorni la notizia che per un errore di laboratorio, una signora ha saputo con sorpresa di attendere 2 gemelli non suoi, ovviamente si tratta di una gravidanza “artificiale”. Capisco il desiderio di maternità ma non riesco a concepire tutto questo “congela – scongela”, utero in affitto, ecc…. non stiamo trattando per creare nuovi tipi di vitigni o una nuova orchidea dai fiori più invitanti… ma queste tecniche sono usate per dare vita a esseri umani…. e l’anima? cosa subisce l’anima? La simpatica coppia Sandra Mondaini e Raimondo Vianello hanno risolto il problema di donare “amore” adottando un’intera famiglia. Ci sono tanti modi per colmare la sete di dare e ricevere amore… ma questo accanimento scientifico è lontano da ciò che è il vero inizio della vita umana, sembra quasi una sfida al potere divino. Gli scienziati, i medici, i ricercatori hanno ancora così tanto da dare nel campo della ricerca per migliorare, curare e forse guarire tante malattie genetiche che ancora rimangono sconosciute e senza risposta. Per armarsi di coraggio basta ricordare la grande ricercatrice Rita Levi Montalcini. “Cogito ergo sum” soleva affermare Cartesio, tutti ci esortano a pensare… pensare per conoscere meglio se stessi e raggiungere quella saggezza che forgia la nostra volontà che, se riuscisse ad attingere alla dispensa della propria anima la tranquillità necessaria… forse riusciremo a conquistare quella grande equità indicata dal “Ne quid nimis”.

 

“Insidia”

di Fulvia Foti

 

Ogni gesto, ogni parola,

ogni dolce stupore,

ogni parvenza veritiera…

solo: illusione dell’anima, era.

Quel sorriso:

rassicurante;

quello sguardo invasivo…

penetrante;

quel suadente sussurro della voce,

quel consenso di complicità:

perfetta!

Che stolta….

era fallace lusinga,

per una misera insidia.

Che segnando il resto,

della vita,

le tolse il suo vero destino!

 

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