Libero Paci e i giovani di allora

Il ricordo di un “emigrante”

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Ho appreso leggendo La rucola 189 della scomparsa del nostro cittadino Libero Paci. Per noi emigranti è stato l’uomo che ci ha aiutato raccogliendo le nostre application per un posto all’Eni, quando Mattei strinse un patto con il Comune di Macerata per assumere 200 ragionieri per le società dell’Eni. Era lui che ci accoglieva  in Comune al primo piano e ci assicurava che avrebbe fatto del tutto per spedire le documentazioni immediatamente all’Eni di Roma. E’stato il nostro angelo custode nel momento in cui abbiamo avuto la possibilità di un lavoro, quando a Macerata non c’era un imprenditore che credeva in noi giovani. Libero Paci era anche un nostro amico, residente in via Lauro Rossi e i suoi coetanei (Franco Gentili il carrozziere, Mario Romitelli il falegname e alpinista, Cassese l’uomo dei mille presepi, Peschi lo scultore , Colosso, le maestre Ruffini e Modestini) erano quelli con cui trascorreva le sue giornate libere. Noi, i più giovani quali il sottoscritto, mio fratello Giuseppe e Aurora, Principi Giovanni e Antonietta, Giuliano Andreola, Paola Davas, Carlo Migliorelli, Giuseppe Verdicchio e Carla, Domizioli Fiorella e Liliana, Gentili Benedetto e Ughetto, Ferretti Gianni, Martello, Cippitelli Silvano, Luciana e Giancarlo, Romano Dezi, Giuseppe e Giovanni, Pierucci il concessionario della Motom, tutti attorno al monumento a Lauro Rossi, che noi avevamo nominato “lu Nonnu”, consideravamo Libero la meta da raggiungere  per la sua tranquillità e anche per la sua intelligenza. Porgo le mie sentite condoglianze alla famiglia e a La rucola che, come scritto dal Presidente, ha perso una buona penna.

Con affetto.

Giuliano Pietroni

 

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