La politica è seriale

di Raffaella D’Adderio

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Seriali, di basso livello culturale, che si ripetono all’infinito. Ecco cos’hanno in comune la politica italiana e le telenovelas brasiliane. Osiamo anche dire che l’affaire politique italiano va oltre, esso sfocia nella parodia di questo sottogenere filmico. Ricordate quella esilarante e ben fatta del Trio composto da Marchesini, Lopez e Solenghi (Telenovelas Brasiliana)? Proprio quella: la stessa battuta ripetuta in più versioni da ogni componente del cast, il doppiaggio mal riuscito, la trama inesistente. Paragonare il nostro panorama politico e le sue vicende a scarsi romanzi a puntate non è solo divertente, ma anche più che conforme alla realtà. Per cui, mantenendoci fedeli all’originale, il salto dalla fiction al vero non è così proibitivo. Nello specifico, la telenovela narra le vicende di un gruppo fisso di personaggi e qui ci siamo. Gli attori del cast di Montecitorio, a volte, cambiano nelle fattezze esteriori, ma sono sempre gli stessi, personaggi mummificati. Aguzzando la vista c’è una differenza sostanziale tra i due sottogeneri, uno televisivo e l’altro istituzionale (a volte essi si sono anche fusi!). Nella finzione c’è una netta distinzione tra i “buoni” e i “cattivi” perché lo scopo è di indurre lo spettatore a rilassarsi. Nella politica, non solo non c’è una forte distinzione e questo serve a confondere appositamente le idee degli spettatori, ma quelli che si promuovono come i “buoni” (quasi tutti) sono i “peggiori”. Per tenere alta l’attenzione dello spettatore, nella telenovela prendono forma colpi di scena e scioccanti rivelazioni. La risoluzione di ogni fatto che crea suspense viene rimandata, sul più bello, sempre alla puntata successiva; in gergo tecnico, questo éscamotage si chiama cliff-hanging. Non siamo poi così stupiti del fatto che anche in politica ci siano continue e clamorose rivelazioni, il fatto è che non scioccano più nessuno tanto è stato superato il limite persino dell’indecenza! Sull’interruzione a sorpresa, forse qui sta un altro tassello in comune con il genere tv. Che i politici ci lascino sempre col fiato sospeso per invogliarci ad aspettare che accadrà o, meglio, per spostare la nostra attenzione da ciò che davvero accade?

 

 

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