L’Abbazia di Rambona

La cripta è un gioiello

che merita una visita turistica

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L’origine dell’abbazia di Rambona risale al secolo VIII-IX, quando dei benedettini qui si stabilirono costruendo, al posto di un tempio pagano della dea Bona, un edificio dedicato ai Santi Gregorio, Flaviano e Silvestro. La spesa fu sostenuta dall’imperatrice longobarda Ageltrude.rambona-2Intorno al Mille nell’abazia visse Sant’Amico le cui spoglie sono conservate nella cripta. Le parti più antiche, le tre absidi e parte del fianco sinistro, sono in pietra arenaria con frammenti marmorei di epoca romana. Nei secoli il tempio ha subito numerosi e forti rimaneggiamenti. Nella parte superiore il presbiterio fu riadattato per le funzioni liturgiche perdendo così ogni connotazione romanica. Della struttura originale restano le tre absidi, rifinite esternamente con nervature semicilindriche in pietra bianca, con l’abside centrale decorata da affreschi risalenti rambona-3al millequattrocento. Da una porticina posta sotto l’ingresso della parte superiore si accede alla cripta. Questa è coeva alle absidi ed è un gioiello che merita una visita turistica. E’ divisa in tre navate da quattordici colonne romane di varie dimensioni e fattezze, sormontate da capitelli romanici decorati con motivi floreali, nastri intrecciati e animali simbolici. Nell’abside centrale abbiamo affreschi di ottima fattura attribuiti rambona-4alla cerchia del Salimbeni, ben restaurati, con le aureole realizzate in bassorilievo, particolarmente intensa è l’espressione della Madonna con Bambino inserita nella scenografia di un tempietto. Addossati alle pareti sono custoditi frammenti architettonici di epoca romana e il calco del dittico d’avorio risalente all’anno ottocento, il cui originale si trova nei Musei Vaticani.

Fernando Pallocchini

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