Gli spettri dei soldati Romani di York

di Marco Pugacioff

martindale

 

In un giorno del febbraio del 1953, un giovane operaio ebbe una esperienza spettrale nell’antica Casa dei Tesorieri di York in Inghilterra. Lui si chiama Harry Martindale e, all’epoca dell’evento, aveva 18 anni. Negli ultimi 20 anni, Harry non ha mai parlato di quanto accaduto quel giorno del ‘53, fino a quando un ricercatore nel campo del paranormale, Richard Felix, lo convinse a raccontare la sua storia che vi proponiamo…

 

La casa dei tesorieri

yorkEro un ragazzo di 18 anni, lavoravo come apprendista per una ditta locale qui a York , la Souksmith, ed ero già in grado di occuparmi degli incarichi in modo autonomo. Dovevo andare alla casa dei Tesorieri per apportare alcune modifiche al riscaldamento centralizzato ed ero completamente da solo. Ho fatto un po’ di lavoretti in casa e poi sono dovuto scendere in cantina.

 

La cantina

La cantina era grande circa 18 metri quadrati con un soffitto a volta e con una rampa su di un lato. Il vecchio curatore della casa dei Tesorieri non voleva che si lavorasse nel palazzo perché i rumori disturbavano la sua pace e la sua tranquillità. Chiesi al curatore se potesse darmi in prestito una scala in quanto avrei dovuto fare un foro nel soffitto ed egli molto a malincuore me ne prestò una mezza rotta, infatti aveva alcuni pioli mancanti. In quel momento non sapevo che sotto il pavimento della cantina passava una strada romana, mi è stato detto in seguito che qualcuno era stato lì e scavando per circa 18 centimetri in profondità, aveva portato alla luce diversi tipi di pietre, con alcune di queste che erano di 6 centimetri di diametro. Iniziai a fare il buco nel soffitto sul bordo della parete, allora non ne avevo idea ma ora so che il soffitto è di almeno 6 metri di spessore, ad arco e, naturalmente, la più parte più grossa è il bordo. Quindi ero tutto solo quel giorno a lavorare con martello e scalpello e ho continuato fino a quanto dovetti andare a prendere le estensioni. Vi ritornai il giorno seguente per finire quell’interminabile foro nel soffitto.

 

Il soldato Romano

ausiliare-romanoEra poco prima di pranzo. Non posso dire con sicurezza il momento preciso ma, a un certo punto, ho iniziato a sentire il suono di alcune note musicali, senza melodia, solo una assordante nota musicale e ho pensato: “E’ insolito”, perché ero lontano dalla strada e il posto più vicino era la sala delle caldaie. Intanto la melodia stava diventando sempre più forte e allo stesso tempo mi sono reso conto che il suono veniva dal muro a cui ero appoggiato con la scaletta. Mi trovavo sul terzo scalino della scala e quando capii che veniva dal muro guardai in giù perché qualcosa si era mosso all’altezza della mia vita al lato destro e qui vidi un elmo, la parte superiore di un elmo uscire dal muro. Ovviamente con una figura sotto. Vi posso assicurare che quando succede qualcosa che ti spaventa, la prima cosa che fai è fare un passo indietro, lontano da ciò che ti ha spaventato. E io l’ho fatto, ho fatto un passo indietro, cadendo giù dai tre gradini della scala, atterrando sulle spalle in un angolo della cantina, senza nessuno vicino e senza poter uscire. L’uscita era lì ma c’era, qualunque cosa fosse, questo soldato romano che sbucava dal muro!

 

Arriva tutta la truppa

Ebbene era quasi la figura completa di un soldato romano, però quando si è trovato dove la strada era stata scavata, allora l’ho potuto vedere fino ai suoi sandali, perché quando era appena uscito dal muro non potevo osservare altro di lui che dalle ginocchia in su, perché la superficie della strada romana è di circa 18 centimetri sotto la superficie della pavimentazione della cantina. Egli ha percorso tutta la cantina con una leggera angolazione verso di me per dirigersi verso la parete opposta. Poi, mentre ero ancora a terra, dalla parete sbucò un cavallo con un soldato romano che lo cavalcava. Li vedevo chiaramente, non erano avvolti da alcun filo di fumo, non erano whirly

(piccolo vortice d’aria), erano esseri umani venuti fuori dal muro, solo che erano vestiti come soldati romani! Tutto quello che potevo fare era solamente guardare. Tutto accadeva lì dentro dove mi trovavo. Questa è paura ed essa è terribile. Non ha mai provato così tanta paura, in tutti i 50 anni che ho passato in polizia, come quella che provai in quella cantina.

 

Erano piccoli

La prima cosa che mi ha colpito è quanto fossero piccoli. Avrei immaginato che fossero grandi uomini ma non lo erano, erano solo piccoli uomini. L’elmo arrivava loro sotto il mento e notai che tutti avevano i capelli lunghi, non presentavano caratteristiche particolari, non riuscivo a capire se fossero giapponesi o americani. Di certo, non erano inglesi!

 

L’abbigliamento e le armi

Ebbene, per spiegare come erano vestiti la prima cosa che ho visto quando ho guardato in giù erano i pennacchi colorati sopra l’elmo di metallo. La parte superiore del vestito che indossavano era come di cuoio e poi avevano una gonna, una gonna di materiale verde, con delle strisce di cuoio che gli giravano intorno, almeno per quanto ho potuto vedere. Le loro armi erano sul lato destro. portavano una spada corta, simile a un pugnale di grandi dimensioni. In seguito mi è stato detto che avrebbe dovuto essere dalla parte opposta ma io ho visto bene che era sul lato destro. Uno di loro portava un grande scudo con un bulbo rotondo in mezzo e il cavallo… era un grande, enor- me, cavallo da tiro.  Bèh, dico così

perché stava andando dall’altra parte della strada e aveva garretti davvero folti, come un Shire horse o un cavallo da tiro.

 

Spariti dall’altra parte

Mentre andavano dall’altro lato della cantina, sentivo il loro movimento, borbottavano ma sicuramente non ho sentito alcun discorso mentre il cavallo stava attraversando. Ma il sollievo, seppur leggero, per me è stato che non uno di loro guardò nella mia direzione, non so cosa avrei fatto se mi avessero guardato! Quando l’ultimo ebbe attraversato la cantina e non sentii né vedetti qualsiasi altra cosa… è allora che sono fuggito. Non so quanto tempo sono rimasto seduto in cima a quelle scale. Quando mi vide il vecchio curatore, venne verso di me e disse: “Da quel che vedo, tu hai visto i soldati romani!”

 

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