Tira aria cattiva per i gatti di Appignano

di Giorgio Rapanelli

 

gattiNon è solo che ad Appignano i gatti sono assassinati ai giardini pubblici mediante impiccagione. Già alcuni anni fa una trentina di gatti, ospitati in una casa privata mentre la domiciliata era in Gran Bretagna bloccata nella sede di una nuova religione statunitense, furono catturati, rinchiusi in scatoloni e portati via. Che fine abbiano fatto non è dato sapere, malgrado le ricerche… La vicenda andò sulla stampa e mi adoperai affinché né il nome della nota religione, né l’autore della cattura dei gatti apparissero sulla stampa. Forse, fu un errore la mia troppo benevolenza. Forse, i responsabili avrebbero dovuto confrontare già allora i loro atti. Nel tempo la stampa provinciale si è interessata in diverse riprese alle storie della gattara e dei suoi gatti.

Giorni fa è stato fatto un blitz nella stessa casa, con spiegamento di forze, neanche ci fossero terroristi al posto di gatti. La gattara mi ha telefonato raccontandomi cosa è avvenuto: istituzioni, forze dell’ordine, vigili urbani, veterinari provinciali erano in massa in via Fratelli Falconi. Ella teme che i suoi amati “figli” facciano la fine dei precedenti gattini, sacrificati dagli egoismi dis-umani.

Voglio testimoniare che la gattara in questione si è attivata anni fa nel trovare una casa in campagna in cui stabilirsi con i suoi gatti, a spese del suo ex-marito. Venne anche a Corridonia per cercare una casa idonea. Evidentemente, se è rimasta nella vecchia abitazione significa che non ha trovato la casa adatta, oppure che, pur avendola trovata, l’ex-marito non abbia voluto provvedere al trasferimento.

Nel 2003, se non ricordo male, accompagnai la gattara in Comune per conferire con l’attuale sindaco, affinché, come istituzione, si prendesse cura dei gatti della gattara, allestendo un gattile laddove è il canile municipale. Il sindaco dimostrò un favorevole atteggiamento. Anche altri animalisti si attivarono presso il sindaco, insieme con la gattara, come costei mi ha riferito. Ma, alle promesse non sono seguiti i fatti. Comunque, gli avvenimenti sono in una nuova unità di tempo.

Il blitz raccontatomi avrebbe pure creato problemi alla gattara, che – mi sembra – abbia scompensi cardiaci. Da ricordare che la signora in questione ha l’ausilio di uno dei migliori Avvocati di Macerata, che l’ha assistita per altre cose e la sta ancora assistendo. La gattara, disperata, pensa che i suoi gatti possano essere catturati e dispersi nelle campagne, o addirittura soppressi. Di sicuro, la situazione non può continuare come è continuata per anni con quella quantità di gatti ammassati in un appartamento di un’abitazione civile, creando un danno agli altri inquilini. La cosa deve essere risolta nell’interesse di tutti, gatti compresi.

La gattara mi ha riferito che poco prima del blitz aveva contattato il proprietario di una casa in campagna in cui sistemarsi con i suoi gatti. La casa era stata reputata idonea dalla gattara. Accordi verbali con chi avrebbe dovuto provvedere alla nuova sistemazione probabilmente – dopo il blitz – sono oggi saltati. Ma – sia chiaro – le vicende personali tra gli umani non interessano gli animalisti, poiché sono cose che si risolvono con gli avvocati. Ma non tollereremo – noi animalisti – che i nostri Fratelli Minori debbano soffrire per le psicosi degli Umani.

Questa è una “lettera aperta” e viene inviata alle Autorità istituzionali, agli Organi di Informazione e, naturalmente, a chi difende i diritti degli animali.

 

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