Rinnovata con fondi europei,
comunali, regionali e
della Fondazione Carima
L’Accademia Georgica di Treia si è rinnovata rendendo così ancora più efficiente il servizio che offre agli studiosi e ai ricercatori. I lavori di restauro hanno permesso di recuperare ulteriori spazi in modo che tutti gli oltre 14mila volumi dell’Accademia hanno avuto una collocazione definitiva.
Informatica e rarità
Da annotare che tutti i libri sono stati informatizzati rendendoli così più facilmente fruibili. Tra le rarità ci sono 10 incunaboli e 1200 “cinquecentine”, comprese le due che conservano la prima edizione della traduzione dell’Eneide di Annibal Caro.
Contributi
I lavori sono stati possibili grazie a fondi europei e al contributo della regione Marche, del Comune di Treia e della Fondazione Carima che dal 1999 a oggi ha erogato 70mila euro a sostegno delle iniziative di recupero, restauro e catalogazione, inclusa la digitalizzazione e la sistemazione dell’antico patrimonio librario.
Inaugurazione
Alla inaugurazione del 14 settembre sono intervenuti il Sindaco Luigi Santalucia, il Presidente dell’Accademia Carlo Pongetti, l’Assessore regionale Pietro Marcolini, il Presidente dell’Unasa Michele Stanca, l’Assessore provinciale Massimiliano Sport Bianchini, il Direttore regionale dei Beni Culturali e Paesaggistici delle Marche Lorenza Mo-chi Onori, l’Architetto e progettista dei lavori Giorgio Domenici e il Vice Presidente della Fondazione Carima Marcello Mataloni.
I “Sollevati” e la trasformazione
La storia dell’Accademia treiese affonda le sue radici nel 1430, quando monsignor Bartolomeo Vignati, nella allora Montecchio, fondò l’Accademia dei Sollevati che si dedicava alla poesia. E’ nel 1778 che questa realtà associativa si trasforma in Accademia Georgica dei Sollevati divenendo un centro per lo studio e la sperimentazione in agricoltura. Infatti l’attività degli aderenti si divise in due branche: ricerca e sperimentazione, con effetti che segnarono una svolta positiva nel mondo agricolo.
Nuove coltivazioni
Quali i meriti dell’Accademia Georgica? La coltivazione della canapa e del lino, la estrazione dell’olio dai semi, in particolare dai vinaccioli, l’introduzione della coltivazione della patata e del granturco, la importazione di foraggi sconosciuti nella nostra regione come la sulla, l’erba medica, la lupinella, il lojetto, la scoperta di nuovi vitigni, la coltivazione della verza, della rapa e del tabacco, la rotazione agraria e l’apicoltura.
Impulso alla zootecnia
L’introduzione nell’agricoltura marchigiana dei nuovi foraggi valorizzò i terreni argillosi, ideali per queste coltivazioni, terreni prima incolti, la cui coltivazione rese più veloce il loro recupero alla fertilità. Gli abbondanti raccolti fornirono un eccellente nutrimento per il bestiame, dando un notevole impulso alla produzione zootecnica.
Il futuro
In una fase di profonda crisi economica è evidente l’importanza dell’agricoltura, quindi del sapere conservato dall’Accademia che sarà reso sempre più accessibile, sia grazie ai lavori odierni come dalla prossima realizzazione del nuovo portale internet.