di Fernando Pallocchini
Le persone si pongono la domanda, ci pensano un po’ poi dimenticano. La domanda è: “Ma tutti questi poveracci di africani che arrivano con le carrette del mare, senza niente, con indosso povere vesti… ma dove cavolo le trovano le migliaia di euro/dollari che sono loro richieste dagli scafisti?” Riflettendoci sopra appare evidente che c’è qualche cosa che non va. Da quelle parti, dicono, ci sia malessere per mancanza di lavoro e il lavoro, quando c’è, è mal pagato. In compenso si vive con poco e gli euro mandati a casa dagli immigrati, pur pochi per noi, per loro sono cifre da nababbi. Eh, non porta. Come li racimolano i 3000 e passa euro/dollari per il viaggio? Non è poi che ne arriva una decina: le famiglie si salassano per aiutare qualche giovane fortunato… no, ne arrivano a migliaia e sono milioni di euro! Qui le cose sono due: o sono poveri (e non hanno i soldi per il viaggio), o non sono poveri (e non hanno necessità di rischiare la vita in un viaggio di fortuna). In ambo i casi il viaggio non ha senso, anche perché costa meno un volo aereo o un biglietto regolare su una nave. Poi, sempre riflettendo bene, le immagini reali ci mostrano barconi fatiscenti stracarichi di persone: qualcuno è in grado di spiegare come fanno, queste barche, stracariche fino all’inverosimile, a reggere una traversata? Anche qui c’è qualcosa che non porta. Abbiamo un precedente, gli sbarchi degli albanesi in Puglia. Quelli sì che erano sinceri: gommoni veloci con poche persone dentro, attracco rapido in spiagge isolate, scarico in sicurezza e via! Invece questo esodo in massa verso l’Italia puzza. Allora domandiamoci: “Chi ha interesse a organizzare questa massa di persone? Chi finanzia l’impresa? Che c’è dietro? Chi c’è dietro?” Considerata la frequenza degli sbarchi, la regolarità, il numero di arrivi e la successiva dispersione nel territorio nazionale di queste persone disperate… scusate ma si sente un forte odore d’invasione. Fra un po’, se fondassero un partito e votassero compatti li troveremo a comandarci. Fantasia?