I “32 segreti”

Come facevano 3200 anni fa

a scrivere di queste cose?

disegno-tecnico-vimana

 

Il Vymanika-Shastra  è un testo Vedico scritto nel 1200 a.C., che offre molte informazioni sui Vimana e sulla loro strumentazione. La traduzione esatta della parola Vimana è “uccello artificiale abitato” (vi – uccello / man – luogo abitato costruito artificialmente). L’interpretazione dei contenuti del Vymanika-Shastra  è aggiornata in continuo alla luce della nuove conoscenze scientifiche.

 

Prologo

pushpakaircraftIl pilota deve imparare 32 segreti da Precettori competenti e soltanto a una persona che li avrà imparati può essere affidato un vimana, e non ad altri.

Sono 32 i “segreti” per pilotare un Vimana e in queste pagine ne illustreremo alcuni; la traduzione letterale sarà in corsivo cui seguirà la spiegazione scientifica.

 

I “segreti”

IV – Antaraala – nel cielo, nelle regioni atmosferiche battute dal vento, nello scontro ai bordi di correnti potenti, il vimana inavvertito ha probabilità di essere schiacciato e ridotto in pezzi. Ma essendo avvertito dell’avvicinarsi di tali punti pericolosi, il vimana può essere arrestato e guidato con prudenza.

Le “regioni atmosferiche battute dal vento” sono a 12mila metri di altezza dove il vento soffia a 400 kmh (correnti scoperte nel 1930); il Vimana era dotato di un radar meteorologico e aveva la capacità di immobilizzarsi in volo.

 

V – Goodha – come spiegato nel Vaayatstva-Parakarana, utilizzando i poteri Yaasaa, Viyaasaa Prayaasaa nell’ottavo strato atmosferico attorno alla terra, si attraggono i contenuti bui dei raggi solari e si possono usare per nascondere il Vimana ai nemici.

La parte iniziale della frase indica che esistevano libri di meteorologia; oggi gli aerei invisibili alle strumentazioni sono gli Stealth e l’invisibilità “a vista” può essere ottenuta riflettendo raggi di frequenza non percepibile (contenuti bui dei raggi solari) all’occhio umano o, anche, camaleonticamente assumendo colori coerenti con lo sfondo su cui vola e si staglia il Vimana.

 

VI – Drishya – dalla collisione nell’atmosfera della forza elettrica e della forza del vento, viene creato uno splendore incandescente, il cui riflesso, catturato dallo specchio frontale del Vimana, può essere manipolato per produrre un Maaya-Vimana, o Vimana camuffato. Il fenomeno descritto è stato scoperto dopo il 1930, è la ionizzazione dell’atmosfera prodotta dal vento solare per cui si crea uno splendore incandescente (origine dei miraggi). Quindi lo specchio frontale del Vimana è in grado di dirigere luce laser verso strati atmosferici ionizzati dando origine a un miraggio, o Vimana camuffato. 

 

VII – Adrishya – secondo il Shaktitantra, per mezzo del Vynarathya vikarana e altri poteri nel cuore della massa solare, si possono attrarre le forze del flusso etereo nel cielo e mescolarle con il Balaahaa-vikarana shkati nel globo aereo, produrre in questo modo una copertura bianca che renderà il Vimana invisibile.

E’ la condensazione dell’aria che produce una nebbiolina per nascondere il Vimana confondendolo con una nube.

 

VIII – Paroksha – secondo il Meghotpatthi-parakarana, o Scienza della Nascita delle Nubi, entrando nel secondo strato delle nubi estive e attraendo il potere interno con lo specchio di attrazione di forza del Vimana, e applicando al Parivesha o alone, del Vimana, si genera una forza paralizzante e i Vimana nemici sono messi fuori uso.

Le nuvole estive sono i cumulonembi di cui usavano la carica elettrica per lanciare scariche contro i nemici; il metodo è complesso, riguarda la struttura di queste nuvole che è un’acquisizione recente per le nostre conoscenze.

 

IX – Aparokha – secondo il Shakti-tantra, con la proiezione del raggio di luce Rohine, le cose di fronte al Vimana sono rese visibili.

Apparecchio a raggi infrarossi per vedere al buio o, anche, radar a infrarossi o ad altre frequenze per vedere i Vimana camuffati (V, VI e VII segreto).

 

X – Sankocha – come prescritto nel Yantraango-pasamhaara, quando il Vimana sta andando in velocità, con le ali completamente stese e c’è un pericolo davanti, azionando il settimo interruttore del Vimana, le sue parti possono essere fatte contrarre.

I Vimana disponevano di due velocità: ipersonica e sub-sonica, e a seconda della velocità potevano far uscire o rientrare ali e coda. I velivoli della “Ondata Belga” del 1989-90 (vedi La rucola precedente) si comportarono così, variando le dimensioni e cambiando la velocità.

 

XI – Vistrita – secondo l’Akaashatantra quando il Vimana è nella corrente aerea centrale nella prima e nella terza regione del cielo, azionando l’interruttore nell’XI sezione del Vimana, questi si espande convenientemente.

Sono velivoli ad ala con ampiezza variabile e regolabile, secondo la rarefazione dell’aria dove sta volando.

 

XVII – Pralaya – come descritto nel libro della distruzione, attraendo i cinque tipi di fumo attraverso il tubo della macchina concentratrice, nella parte frontale del Vimana, e immergendoli nella nube del fumo menzionata in Shadgarbha-Viveka, e spingendola per mezzo di energia elettrica, attraverso il tubo aereo dai cinque rami, si distrugge tutto come in un cataclisma.

I cinque tipi di fumo altro non è che un composto chimico in grado di creare una reazione dirompente che produce una tromba d’aria.

 

XVIII – Vimukha – come menzionato nel RgHridaya, proiettando la forza del Kubera, Vimuka e della polvere velenosa Vyshawaanara, attraverso il tubo dello specchio Roudree e azionando l’interruttore del meccanismo dell’aria, si produce una totale insensibilità e coma.

E’ un’arma chimica; il veleno è diffuso con un irroratore.

 

XX – Mahaashabda vimohana – concentrando la forza dell’aria nei sette tubi del Vimana e azionando un interruttore si produce, come stabilito nel Shabda-parakaashikaa, un crescendo di tonante rumore che fa tremare la gente di paura, la stordisce e la rende insensibile.

E’ la produzione di ultrasuoni che, aumentando l’intensità, può atterrire, stordire e far svenire l’avversario.

 

XXI – Langhana – come stabilito nel Vaayu tattva pra-karna, quando si passa da una corrente d’aria in un’altra, il Vimana affronta lo splendore baadaba del sole e prende fuoco. Per prevenire, l’energia elettrica e l’energia dell’aria del Vimana devono essere congiunte e centrate nel centro vitale del Vimana e, azionando un interruttore, il Vimana salterà verso la salvezza.

E’ un passo che senza le recenti conoscenze astronautiche risulterebbe incomprensibile: un mistero! Oggi invece sappiamo che quando una navicella rientra nell’atmosfera affronta un forte calore (affronta lo splendore baadaba del sole e prende fuoco). Per prevenire ciò, dovuto sia alla ionizzazione che si produce intorno al Vimana, l’energia elettrica, sia all’energia termica per l’attrito con l’atmosfera, l’energia dell’aria, si suggerisce di concentrare tali forze nella zona delle protezioni termiche ed elettriche o centro vitale, costituito da piastre termoresistenti, e inclinando opportunamente il mezzo si salterà verso la salvezza. L’uso del verbo “Saltare” dà l’idea dello splash che fa l’oggetto quando, nel rientro a terra, impatta con gli strati più densi dell’atmosfera.

 

Epilogo

E’ emozionante leggere questi scritti di migliaia di anni fa e avremmo voluto sottoporveli tutti perché c’è ancora tanto… Saarpha gamana (Vimana che si muovono a zig zag); Chapala (onda di velocità distruttiva che svincola dalla gravità); Sarvatomukha (il Vimana gira come una trottola affrontando i nemici da ogni parte); Parashabda graahaka (ascoltare i nemici dentro i loro aerei in volo); Ropaakarshana (vedere dentro gli aerei nemici – questo noi non lo sappiamo ancora fare…); Kriyaagrahana (telecamera collegata a un monitor per l’osservazione del terreno)… può sembrare incredibile ma è una realtà e, se ci fosse consentito osare, potremmo anche affermare: “Alcuni di loro sono ancora qui” – “Perché?” – “Mah!”

 

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