di Alice Medei
Sempre più raramente si è portati a pensare a Macerata in termini di città universitaria, nonostante la provincia possa vantare uno tra i più antichi atenei del mondo. Una realtà, quella universitaria, che dovrebbe rappresentare una delle principali risorse, nonché vanto, per il territorio, passata invece in secondo piano, quasi ignorata. Un profilo sociale che viene a mancare, anzi, un aspetto che sembra non interessare affatto le istituzioni. L’assessore provinciale alla cultura, Massimiliano Bianchini, parla di consapevolezza dei problemi, e attribuisce parte della colpa ai tagli pubblici alla cultura e agli spazi a essa dedicati. Ma è sufficiente ridurre una tematica così importante a mera questione di fondi pubblici insufficienti? Decisamente no e lo conferma il Circolo Terminal di via Fonte Maggiore, da trent’anni in prima linea sul fronte sociale. Lo storico locale, divenuto da tre anni il Circolo più grande delle Marche, ha festeggiato nel mese di aprile il suo trentesimo anniversario con l’evento “T3F, Terminal trentennale Festival”. Tre giornate dedicate alla musica indipendente, che dal 1983 costituisce il fulcro, nonché l’orgoglio del Circolo. Da sempre impegnato nella promozione di giovani talenti, il Terminal propone musica nuova e di grande respiro, un repertorio che spazia dal contemporaneo al post-rock. Una scena musicale alternativa che attrae e coinvolge un pubblico davvero vasto, una fascia di età estremamente varia, che spazia dalle nuove alle vecchie generazioni. Grande l’impegno dimostrato in questi ultimi anni da Marco Cecchetti, Presidente del Circolo Arci, e dai suoi collaboratori. Tanta dedizione che ha reso possibile l’organizzazione di grandi eventi non solo all’interno del locale, ma anche in città. Appuntamenti di ogni genere, dai grandi concerti in piazza alle mostre d’arte contemporanea. Sul palcoscenico del Terminal alcune eccellenze del panorama musicale indipendente. Artisti del calibro dei 99 Posse, della Banda Bassotti o ancora dei MauMau, che hanno permesso a Macerata di collocarsi in una dimensione nazionale. Coraggio, iniziativa, inventiva e tanta passione. Queste le qualità che ancora oggi fanno del Terminal un locale conosciuto nella scena musicale. Un Circolo che è riuscito negli anni a ottenere importanti risultati, proponendo un panorama culturale che si differenzia per la sua unicità e particolarità. Insomma, uno scenario dalle grandi vedute, e non ‘cultura di serie B’, come qualcuno l’ha definita.