Ha esposto a Spoleto
Hotel Nuovo Clitunno
Si è tenuta a Spoleto, presso l’Hotel Nuovo Clitunno, con la regia dell’Art Club Studio di Macerata e il patrocinio di Spoleto Festival Art 2013, la mostra del maceratese William Vivì Medori.
Scrive di lui Daniele Taddei
“Artista senza tempo, osservatore della vita comune, con le sue mode, con le sue tendenze, con i suoi usi, con i suoi costumi, come pochi nel panorama artistico attuale. Proprio dall’analisi e dall’indagine della quotidianità nascono i suoi lavori, intimi, passionali, che partono dal di dentro e che solo pochi amici hanno l’opportunità di ammirare e condividerne con lui il pensiero e il significato. Questo suo modo d’interpretatare l’arte, lontano dal mercato e dai meri canali commerciali, fanno dell’opera di Medori una unicità nel suo genere, attirando sempre più l’interesse del collezionismo. Le sue composizioni hanno da tempo superato la “pittura classica” di pennelli, spatole e tubetti, la sua indagine, la sua ricerca e la sua sperimentazione si sono orientate a recuperare quei materiali già “vissuti, usati, logorati dal tempo” riportandoli con sapienza e maestria a nuova vita, rigenerandoli. Una sorta di “rinascita” legata fortemente alle sue tensioni, alle sue emozioni, ai suoi stati d’animo; una sorta di messaggio trasmessoci allo scopo di riappropriarci dei valori fondanti della nostra esistenza come l’amore, il rispetto, l’onestà. Davanti a un “collage” di William Medori si viene a prima vista rapiti dall’eleganza della composizione, rigorosa e abilmente controllata ma nell’osservarla attentamente possiamo intravedere tutto il suo “magma” interiore vivo, in movimento, carico di energia. William Medori può definirsi un autentico Artista Contemporaneo, perché i suoi lavori sono “svincolati” dal tempo e sarà proprio il tempo stesso a riconoscerli e a considerarli per sempre come delle vere e proprie opere d’Arte.
Il parallelo
La libertà creativa ed esecutiva di Hans Harp, illustre esponente del dadaismo coinvolge Vivì, che la fa propria con una operazione che non ha eguali per composizione e poetica, espresse senza alcun vincolo etico e tecnico. Una dichiarazione dadaista recitava: “Noi abbiamo dipinto con le forbici, con la colla e con molti materiali, con gesso e con tela di sacco e ogni altro genere di mezzi”. Questo a riprova della trasferibilità dell’Arte nel tempo anche se va sottolineato che l’innovazione di Medori è del tutto autonoma, intima, descrittiva della realtà di una società che sembra ogni giorno sempre più in difficoltà, lontana da quei valori che dovrebbero contraddistinguerla. C’è, quindi, nelle opere di Vivì, un desiderio di rivincita, di far rinascere l’essere umano con le sue aspettative per ambire a una esistenza serena.