Liberamente tratta da “Storia di Macerata”,
origini e vicende politiche di Adversi, Cecchi, Paci
Si ergono bastioni a difesa
Nella prima metà del 1500 il territorio maceratese fu attraversato dagli eserciti di numerosi condottieri con mire di conquista sulla Marca, nonché da soldataglie sbandate. Tutti ciò determinò il rinforzo delle difese della città.
Cesare Borgia detto “Il Valentino” – Il 13 giugno 1502 Cesare Borgia con le sue milizie si mosse da Roma, conquistò prima Urbino poi assediò Camerino che cadde il 19 luglio. Macerata, temendo il passaggio dell’esercito, provvide al rifacimento dei ponti levatoi, alla pulitura dei fossati e alla fabbricazione di polvere da sparo. Si inviarono anche doni a Paolo e Giulio Orsini affinché non accampassero truppe nel territorio del comune. Con la morte di Alessandro VI la stella di Cesare Borgia tramontò.
Macerata “pacificatrice”
Intanto Macerata, per la sua posizione di preminenza nella Marca, svolgeva opera di pacificazione tra i paesi del territorio collaborando con i vicelegati Tommaso Dall’Aste, Vescovo di Forlì, e Fra’ Lorenzo, domenicano Vescovo di Savona, come accaduto nella guerra tra Ancona e Jesi oppure tra San Ginesio e Sant’Angelo “ove ci morirono molti da entrambe le parti”. Doveva purtroppo anche ospitare di volta in volta le truppe pontificie e spagnole in transito nella zona, alloggi fastidiosi perché costoro non si astenevano dal predare il predabile, suscitando le naturali proteste dei cittadini.
Macerata si “arrocca” in vari modi
Il 18 aprile 1512 giunse la terrificante notizia di una brutta disfatta papale a Ravenna e la città accelerò i lavori di fortificazione, si deliberò di provvedere alla custodia delle porte e alla composizione dei dissidi interni. Ci si rivolse anche all’aiuto celeste portando una corona d’argento alla Santa Casa di Loreto, sussidiando le fabbriche delle chiese di Santa Croce e di Santa Maria della Fonte, elargendo 25 fiorini per una migliore sistemazione delle reliquie di San Giuliano.
Francesco Maria della Rovere
La guerra si allontanò, morì il bellicoso Papa Giulio II, ma cominciò ad apparire nelle nostre contrade il duca di Urbino Francesco Maria della Rovere, che dopo essere stato defenestrato dal suo ducato tornò nella Marca con un piccolo ma valoroso esercito per riconquistare Urbino.
Il fatto impressionò il Consiglio che decise di rinforzare ancor più le fortificazioni: il popolo era atterrito, molti scappavano dalla città tanto che si dovette proibire l’esodo. Il 27 aprile 1517 si decise di rifare anche le mura corrispondenti all’abside di San Giorgio e si strinsero alleanze con i paesi vicini per organizzare una difesa. Jesi fu saccheggiata, San Severino e Montecchio capitolarono, Cupramontana fu incendiata. Anche Macerata subì l’assedio del Della Rovere con rovina delle mura, di case private e pubblici edifici. La guerra di Francesco Maria ebbe termine verso la metà di luglio ma in zona vagavano i resti degli eserciti per cui si vendettero schioppi agli uomini e si organizzarono gare di tiro a segno addestrative.
Le opere di Cristoforo Resse da Imola
Poi si accamparono nei dintorni le truppe di Giovanni dalle Bande Nere e si spesero 400 ducati per le fortificazioni e altri 500 per la Porta Armellina. Perdurando lo stato di allarme si stabilì di provvedere a un sistema organico ed efficace di difesa e si chiamò Cristoforo Resse da Imola, seguace del Sangallo, che realizzò il magnifico tratto di mura che da Porta Romana arriva fino a Porta Montana e i perfetti fortini di Porta Mercato e di Porta Romana.
Capitale della “Marchia Anconitana”
Agli inizi del 1500 Macerata era considerata la capitale della “Marchia Anconitana” che, nel 1524, comprendeva le seguenti città: Amandola, Ancona, Apiro, Appignano, Ascoli, Belforte, Caldarola, Castelfidardo, Castignano, Cingoli, Civitanova, Corinaldo, Cossignano, Fabriano, Fano, Fermo, Filottrano, Force, Jesi, Montalboddo, Montalto, Montecassiano, Montecchio, Montecosaro, Montedinove, Montefano, Montefiore, Montefortino, Montegallo, Montegiorgio, Montegranaro, Montelparo, Montelupone, Montemilone, Montemonaco, Montenovo, Monterubbiano, Montesangiusto, Montesanmartino, Monte San Pietro degli Agli, Montesanto, Montolmo, Morrovalle, Offida, Osimo, Patrignone, Penna San Giovanni, Porchia, Recanati, Ripatransone, Roccacontrada, Rotella, San Ginesio, Sanseverino, Santa Vittoria, Sant’Elpidio, Sarnano, Serra de’ Conti, Serra San Quirico, Staffolo, Tolentino.
continua