di Angela Catolfi
Intrecciare mani e parole
lungo strade di solitudine,
per dare pienezza
al vuoto
e confondersi negli altri.
Calpestare,
su marciapiedi paralleli,
il composto
di fobie e dolcezze,
il percorso a scale
di slanci e chiusure.
Siamo conglomerati fragili
dentro una disperata allegria
che ci agita
e travolge come un fiume.