Un amore reciproco e ideale

Un libro di Maurizio Nati edito

da Edizioni Simple, collana “Memorie

 

copertina-natiUn libro nasce in molti modi, da una idea improvvisa, da una trama abbozzata da mesi e ferma in un angolo della mente, come frutto finale di una ricerca, come compendio delle esperienze di una vita… “Un amore reciproco e ideale”, di Maurizio Nati, ha una origine del tutto particolare: uno scambio epistolare salvato dal macero.

 

La scoperta

Racconta l’autore… “Quasi quarant’anni fa avevo a Roma un piccolo negozio di libri usati. Era la prima metà degli anni ‘70, quando furoreggiavano albi a fumetti come Diabolik, seguito poi da tutti i suoi innumerevoli epigoni. E oltre ai fumetti anche la fantascienza viveva in Italia un boom forse mai più eguagliato. Insomma, ci campavo in attesa di un lavoro migliore. Uno dei modi per procurarsi il materiale, oltre naturalmente all’acquisto e allo scambio, era quello di andare nei grandi depositi dove si raccoglieva carta e cartone che la gente gettava via e frugare in mezzo a montagne di robaccia. Ci si rimediava sempre qualche libro (una volta mi capitò fra le mani addirittura una cinquecentina), qualche fumetto, qualche fotoromanzo che poi si portava via a peso, un tot al quintale. Un giorno mi trovavo proprio in uno di questi luoghi fascinosi e mi cadono gli occhi su un mucchio di lettere abbandonate in un angolo. Guardo meglio e mi accorgo che si tratta di un vero e proprio epistolario risalente agli anni ‘10 del ventesimo secolo. Centi-naia e centinaia di lettere un po’ ingiallite ma ancora perfettamente leggibili… incuriosito raccatto tutto quello che posso e me lo porto via. A peso di carta, tanto il suo destino era certamente il macero”.

 

Dodici anni di lettere

Ecco, scrivere un libro pubblicando quelle lettere con dei brevi commenti introduttivi, con analisi psicologiche dei protagonisti riguardo i loro comportamenti, inquadrando la vicenda, che dura dodici anni, in un ambito storico e sociale di transizione che condurrà al fascismo. Attraverso le lettere di due innamorati siamo in grado di conoscere dal di dentro convenzioni e pulsioni sociali di un tempo ormai passato e lontano. Lontano perché il modo comportamentale è totalmente diverso da quello odierno.

 

I protagonisti

In “Un amore reciproco e ideale” i protagonisti sono Ferrina e Quinto, giovanissimi entrambi, che lettera dopo lettera, anno dopo anno, tra aspri confronti e tenere riappacificazioni crescono e maturano. Intorno a loro ruotano i personaggi comprimari: il padre di Ferrina, burbero e rigido nelle proprie convinzioni a incarnare il pensiero familiare proprio di fine ottocento; le amicizie che poco sono cambiate da allora a oggi, con i loro slanci, le meschinità e i pettegolezzi; poi c’è l’Arma dei Carabinieri , i divertimenti romani e la vita del piccolo paesino umbro, la guerra. Tutto concorre a formare un quadro esatto del periodo, visto con gli occhi di Quinto e Ferrina, quindi reale, a margine dei proclami trasmessi dalla storia ufficiale.

 

Il fascino dell’attesa

Un libro quasi una documentazione che, però, per la sincera vivacità dei contenuti delle lettere si trasforma in romanzo. Potenza della scrittura quando questa era l’unico mezzo di comunicazione tra le persone: una lettera al giorno, a volte anche due, con una risposta immediata pronta ad arrivare il giorno dopo! A quei tempi le poste erano l’unico (ma efficiente) mezzo di comunicazione. Oggi i mezzi sono molteplici e immediati, le risposte tramite internet giungono dopo pochi attimi, con il telefono portatile parli in diretta, con la telecamera incorporata al computer ti vedi in diretta. Però… quelle lettere… il fascino dell’attesa… la testimonianza che rimane… oggi un sms, criptico (anzi, kriptc), è letto e buttato.

Fernando Pallocchini

 

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