Ecco come il Portale aiuta le persone in difficoltà

di Fernando Pallocchini

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“Il Portale” dalla vecchia sede di via don Minzoni si è trasferito in via Cincinelli 4, in locali appositamente predisposti a svolgere la sua attività, con due salette per le consulenze, una segreteria, una sala riunioni e una saletta ginecologica. Incontriamo Biancarosa Grelloni, la coordinatrice del consultorio familiare. E’lei il primo contatto con chi cerca aiuto in questo centro, fissa gli appuntamenti, agisce in sinergia con le strutture presenti sul territorio.

 

Quante persone vengono da voi a chiedere aiuto?

“Tante! Pensi che nel 2011 abbiamo avuto oltre 800 richieste e in questo 2012 posso già affermare che sono state molte di più”.

 

Con quali motivazioni queste persone si presentano?

“Una buona parte è afflitta da un marcato disagio relazionale e qui, con un’opera di volontariato gratuito formato da figure con alta professionalità, trova consulenza specializzata. Preciso che non facciamo psicoterapia.”

 

La crisi in atto sta accentuando le difficoltà familiari?

“Sì, c’è un grande disagio economico per cui tanti, proprio perché il servizio che offriamo è gratuito, si rivolgono al Portale per cercare di risolvere le loro problematiche. I nostri volontari li aiutano ad affrontare i problemi direttamente ma anche facendo crescere queste persone in consapevolezza, in modo che possano riuscire ad aiutarsi da soli, grazie a una accresciuta maturità”.

 

Quale genere di utenza si rivolge a voi?

“In maggior numero sono le donne a richiedere in nostro aiuto, ma anche uomini e minori”.

 

Quale problematica si presenta più spesso?

“Una difficoltà emergente è il disagio di coppia e in questo caso chi si fa avanti è generalmente la donna, anche se nel corso del 2011 debbo dire che si sono presentate, a fronte di 151 singoli, ben 30 coppie”.

 

In questo caso come operate?

“Nell’80% dei casi offriamo una consulenza psicologica per affrontare la situazione che la coppia ha in casa che può essere diversa, spaziando dal conflitto marito-moglie al rapporto genitori-figli o a una disarmonia con la famiglia di origine. Infatti in quest’ultimo caso le problematiche di coppia sono originate da una presenza invadente della famiglia di origine (ndr: la suocera!)”.

 

Riuscite a risolvere molti casi?

“Posso dirle che in coloro con i quali veniamo in contatto un cambiamento c’è: le persone sono soddisfatte e dopo il primo colloquio tornano e continuano gli incontri perché hanno compreso l’importanza del cammino intrapreso. Un’altra conferma l’abbiamo dal passaparola, queste coppie consigliano altre persone a incontrarsi con noi”.

 

Negli incontri c’è più imbarazzo per le donne o no?

“No, semmai l’uomo è più reticente, a meno che non sia lui a prendere l’iniziativa, nel qual caso è determinato”.

 

Da dove proviene chi si rivolge al Portale?

“Una metà da Macerata, un 40% dalla provincia e il restante 10% da fuori provincia”.

 

Vengono da voi molti stranieri?

“Sì, in genere perché hanno difficoltà d’inserimento ma anche per disagi personali e per dirimere situazioni legali. Avendo il Portale collaborazioni e protocolli d’intesa con l’ambito territoriale molti stranieri vengono indirizzati a noi dal Comune”.

 

I minori, quali disagi presentano?

“Alcuni, in genere stranieri, hanno problemi di apprendimento, per cui interviene un pedagogista; altri, una minoranza, hanno disagi adolescenziali”.

 

Ci racconta una situazione andata a buon fine?

“Volentieri, anche perché a volte si va a casa con il magone… Una mamma separata e con due figli in età scolare non aveva con questi un rapporto corretto: lei era stata picchiata dai genitori e rivolgeva lo stesso trattamento ai figli. Era disperata per avere su di sé tutto il peso della separazione e di conseguenza il problema economico. I bambini a scuola, imitando il comportamento materno, erano ingestibili. Dapprima è stata assistita la madre, parlando del suo vissuto per aiutarla a comprenderlo e a risolverlo. In conseguenza è cambiato il suo atteggiamento con i figli, ha instaurato con loro un rapporto diverso. Contemporaneamente abbiamo instaurato una collaborazione con le insegnanti. Oggi la situazione si è diluita e il rapporto tra madre e figli va molto meglio. Per lei siamo stati l’ancora di salvezza in quanto ha rischiato che le venissero sottratti i bambini”.

 

Ce ne racconta una divertente con la “suocera”?

“Durante un incontro prematrimoniale, esponendo ai futuri sposi e ai rispettivi genitori i nostri consigli, una futura suocera, animosamente, ha obiettato: Ma come? se je so’ combrato casa io… te pare justo che non posso avécce le chiavi?! (ndr: è una sensazione di possesso e di controllo che agendo sulla cosa ha effetto sulle persone!).

 

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