Centrale a biogas: materiali già in stoccaggio

Il Comitato: “Tutti stanno violando tutto!

in danno di salute e ambiente”

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A seguito delle continue segnalazioni che ci sono arrivate riguardo la possibile produzione del primo kilowatt elettrico, da parte dell’impianto a biogas di Sarrocciano, abbiamo rivolto tale domanda al gestore del servizio elettrico per avere maggiori informazioni.
La centrale a biogas, infatti, è in fase di costruzione per cui non possiede tutti i collaudi e i nulla osta necessari alla sua entrata in funzione. Eppure sono state avviate da tempo attività di stoccaggio di paglia e liquame. Tali procedure sono da considerarsi parte dell’attività vera e propria della centrale e, quindi, non potrebbero iniziare prima del completamento dei lavori. Abbiamo per questo segnalato alle autorità competenti di controllare il cantiere, riportando all’attenzione il precedente esposto che chiedeva adeguati monitoraggi sul rischio di permeabilità del cemento dato i non congrui tempi di asciugatura.
Le autorità sono tenute a risponderci! e non come sta rispondendo l’Amministrazione regionale, che ha autorizzato l’ennesima centrale a biogas a Potenza Picena contro il parere negativo dei cittadini e del Comune. Esattamente pochi giorni prima del 15 gennaio, giorno in cui il Consiglio Regionale ha approvato la modifica del Pear. Dopo aver autorizzato il non autorizzabile, la Regione ha finalmente individuato le “aree non idonee” dove non si potranno costruire impianti per la produzione di energia da biogas e biomassa, ma ciò non ha valore retroattivo e il problema che hanno creato rimane. Anzi, assume dimensioni enormi.
Con un piano machiavellico sono stati messi migliaia di cittadini, decine di comitati e Comuni, Provincie e prenditori di autocisterna-sospettasoldi pubblici in causa contro l’ente regionale. Un vasto problema che si sta passando alla magistratura per la sua risoluzione e che rappresenta un palese ricatto politico: la Regione approva tutto e il Tar ha la responsabilità di revocare tutto.
Le responsabilità sono altre: stanno in chi ha approvato leggi che sono state impugnate per incostituzionalità; stanno in chi violato le leggi comunitarie rilasciando autorizzazioni illegittime; stanno nell’azzardo di chi ha costruito nonostante non si rispettasse l’intero ordinamento giuridico; stanno nell’errata idea, pronunciata dal Tar prima e dal Consiglio di Stato poi, che non si possono sospendere i lavori della centrale soltanto perché essi sono in fase avanzata!
Non si accettano sconti al ribasso e ipotetiche sanatorie che consacrano la logica del più forte.

Porteremo avanti i nostri diritti alla salute, alla preservazione dell’ambiente, alla proprietà e all’impresa come hanno fatto i cittadini di Pergola che, pochi giorni fa, hanno vinto il ricorso contro la realizzazione del maxi eolico autorizzato illegittimamente dalla Regione Marche.
Il Comitato

 

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