Eccoci qua, la moda è arrivata anche nella paciosa Macerata, ritornata sonnolenta dopo i fatti culminati con la terribile fine della giovane Pamela e la conseguente sparatoria per le vie della città. Quale moda? Quella in voga nei grossi centri urbani dove le cosiddette “baby gang” creano problemi di sicurezza e compiono furti nelle attività commerciali.
A testimonianza è giunta in redazione la lettera di un commerciante maceratese che pubblichiamo in modo integrale: “Sono il titolare del Tigre Amico, supermercato di Viale Leopardi, in centro storico a Macerata. Da tempo i furti o i tentativi di furto sono incrementati moltissimo, furti attuati da chiunque ma, vi è da dire, che attualmente la maggior parte delle volte sono compiuti da minorenni. Questi spesso agiscono come delle vere e proprie “baby gang” con il preciso scopo di rubare, soprattutto alcolici. Sia perché non in possesso di denaro, sia perché essendo minorenni non potrebbero acquistarli. Dispiace dirlo, ma quasi sempre sono ragazzi di colore.
L’ultimo fatto grave risale a venerdì scorso, e rimanda molto agli episodi di Milano dei “maranza”, noti alle cronache. Una baby gang composta da 10 ragazzini di colore (entrati tutti insieme) ha tentato di rubare una bottiglia di vodka. I soggetti, nell’operare, si assembrano tra le corsie, fanno mucchio coprendosi l’uno con l’altro e, facendo confusione, sbeffeggiano il personale del negozio che tenta di controllarli. C’ero io presente in quel momento e ho chiesto come si permettessero a compiere il furto. Mi hanno risposto con parolacce e tutto il gruppo, coalizzandosi, ha iniziato a inveire contro di me mentre deridevano i miei collaboratori con fare strafottente e sghignazzoso; uno di loro, con tutti gli altri dietro, mi ha spinto fuori dal negozio, mentre prima di andare via una ragazza mi ha sputato sulla schiena. Il fatto, compreso lo sputo è stato ripreso perfettamente dalle telecamere di videosorveglianza.
La mia considerazione è che sta diventando sempre più difficile gestire la sicurezza e il buon andamento dell’ordine pubblico, in presenza di soggetti sprovvisti del benché minimo livello di educazione e di civiltà. Per difenderci siamo costretti a investire nelle più innovative tecnologie antifurto, sostenendo spese considerevoli, che vanno a sommarsi a costi di gestione sempre più alti. Da alcuni mesi è infatti operativo nel mio punto vendita un sistema di sicurezza basato sull’intelligenza artificiale, che permette di rilevare in tempo reale, attraverso le telecamere di videosorveglianza, i movimenti associati al furto, il quale viene automaticamente segnalato all’istante e trasmesso tramite alert al personale del negozio, in collegamento con le Forze dell’Ordine.
Questo sistema, altamente innovativo, è per il mio piccolo punto vendita un investimento gravoso, ma necessario vista la situazione divenuta oramai insostenibile. Da quando ho implementato questo sistema, la cui installazione è oggetto di apposito avviso alla clientela affisso all’ingresso del punto vendita, ogni giorno vengono scoperti furti di merce. Ciò che è sconvolgente è che a commetterli sono principalmente ragazzini. Mi è capitato di giovani che, mortificati, hanno chiesto scusa e sono tornati il giorno successivo a pagare la merce sottratta ma, spesso, si tratta di ragazzi maleducati che assumono anche atteggiamenti di aggressione e strafottenza, come se fosse un loro diritto rubare se non hanno i soldi per pagare.
Massimo Morresi
25 marzo 2025