Palestina, il riconoscimento di uno Stato risponde a precise norme internazionali

È stata presentata nei mesi scorsi, da un politico italiano, una proposta di legge di iniziativa popolare per il riconoscimento dello stato della Palestina  con capitale Gerusalemme Est, da parte dell’Italia. È noto, o almeno dovrebbe esserlo, che il riconoscimento di uno stato da parte di uno o altri stati risponde a precise norme internazionali.

Uno stato non può inventarsi e riconoscere un altro stato. Così, sic et simpliciter. Perché uno stato riconosca un altro stato questi stati devono essere giuridicamente e formalmente definiti con un territorio, un popolo, un governo, un esercito e confini precisi accettati e riconosciuti dalla comunità internazionale. Tutte prerogative che l’Italia ha ma la cosiddetta Palestina?

Ma cosa è la Palestina? Tralasciando ora il fenomeno terrorismo, molto sinteticamente, della Palestina se ne parla dai tempi di Erodoto, poi dei greci, dei romani, dei Mamelucchi, degli Ottomani, dei Crociati, degli ebrei e degli arabi che si sono avvicendati in quel territorio, e in tempi più recenti, prima guerra mondiale, del mandato britannico e della spartizione in due stati (ONU 1948) non accettata dai paesi arabi con le conseguenti guerre arabo israeliane-

Nonostante i successivi trattati di pace tra Israele ed Egitto e Israele e Giordania, la situazione è ancora in stallo perché il contenuto dei trattati di pace non è stato accettato da una parte dei paesi arabi. Di conseguenza l’Italia non può riconoscere uno stato, la Palestina, di fatto indefinito, è solo propaganda politica. Certamente sul problema Palestina o meglio, Medio Oriente, ci sarebbe molto altro da osservare e da dire, ma per ora limitiamoci a questo sintetico ed esplicativo argomento.

Giovanni Carnevale

12 gennaio 2025

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