Le città si desertificano e solo una persona su cinque va a messa. I due argomenti sembrano scollegati, vero? Si può notare, però, che alla crisi della chiesa, si affianca una crisi causata da chi non vive più neppure la socialità tradizionale dei centri storici. C’è relazione tra fede e città desertificate e stantie?
In Italia i dati denunciano chiese sempre più vuote: è stato toccato il minimo storico con il 19% delle persone che almeno una volta a settimana partecipano a un rito religioso. Sono molto più numerosi, il 31%, coloro che lo scorso anno mai hanno messo piede in un luogo di culto, se non per un evento particolare, come un matrimonio o un funerale.
Le chiese hanno visto un progressivo svuotamento per tutte le classi di età, ma la riduzione più evidente è quella dei giovani (18-24 anni) e degli adolescenti (14-17 anni). Se complessivamente la pratica religiosa è diminuita negli ultimi venti anni del 50%, per le prime classi di età il calo è di due terzi (66%). Di pari passo con la desertificazione delle chiese è arrivata quella dei centri storici che hanno perso la molteplicità di usi e funzioni.
Quando ero ragazzino, i contadini venivano a messa in centro e poi passavano nei negozietti per comperare quanto necessario in famiglia. I bar lavoravano e i circoli cittadini funzionavano egregiamente. Ora c’è polvere nelle chiese e polvere anche nelle attività civili di ogni genere. Le città, come le chiese, hanno bisogno di amore, fede e presenza. Non voglio intavolare qui una discussione sui perché. L’argomento è al di fuori delle possibilità del mio piccolo, vecchio, cervello; mi permetto però di riportare cosa disse Padre Pio parlando di “frequenza” in chiesa per confessarsi e trovo questo racconto estensibile a 360 gradi anche alla vita cittadina che non è più partecipata.
Un giorno, una penitente chiese a Padre Pio: “Ma è proprio necessaria la Confessione frequente, se non ho commesso nulla di grave?” Padre Pio le rispose: “Prova a pulire a fondo una stanza, e poi chiudi porte e finestre. Torna anche solo dopo otto giorni e passa un dito sul piano del tavolo: vedrai il segno della polvere…”. Le nostre città, cari amici, sono piene di polvere perché non pratichiamo e non crediamo più a nulla e questo non solo in campo religioso: la massa è spinta da decerebrati influencer che stimolano a seguire solo i soldi, i divertimenti e il nulla.
Alberto Maria Marziali
20 dicembre 2024