Due anziani contadini s’incontrano in piazza e dev’essere passato molto tempo dal loro ultimo incontro, perché uno dei due fa: “Oh, ce se rvéde! …E ssalutìmece combà (Oh, ci si rivede! …E salutiamoci, compare)”. Replica l’altro: “Salutìmece, scì, ché a ssalutasse ‘n ze paga gavèlla e nimmanco tasse! (Salutiamoci, sì, ché a salutarsi non si paga gabella e neanche tasse!)”. Non so se questa battuta, data la rima, appartenga a quelle ironiche tradizionali, oppure se quella mattina il secondo contadino era reduce dalla Esattoria dove aveva pagato “obtorto collo” qualche imposta.
Claudio Principi
2 dicembre 2024