Nel tumulto dei ciottoli / sparsi per il piazzale / brullo e nudo, / con il vento gioco / sporco, qui contro / la natura placida / e impalpabile, nei / vagabondaggi inutili / che non calmano in me / le voci del parco / lontano e abbandonato, / fra l’ erba che non riesco / nemmeno più a ricordare / e che non ha ormai / il potere di quietarmi / fino al fondo dell’esistenza / caparbia, asciutta, sprovveduta; / non vissuta. / E in un accenno di briciole / di pane sparso, / cerco una strada meno amara / e meno aggrovigliata / per le mie parole.
Elisa Eötvös
22 novembre 2024