Come dentro una matrioska, / feci indietreggiare il cuore dai miei desideri. / Una donna che amai e persi dalle più facce; / immagini d’infinite fattezze, / ora più grandi, ora più piccole, / ma quella tenerezza si frantumò / come un bicchiere d’acqua. / Una donna d’amare, che mai mi accolse / fra le sue braccia / forse era la sete del mio vivere, / o la fame dove coglierne il suo frutto, / ma i miei sentimenti inquieti, rimasero / nel suo fazzoletto di contadina. / Un amplesso folle, forse, / tra parole sussurrate solo con le labbra. / Viaggiò così il mio destino dentro / una matrioska, di caduta in caduta, / un pozzo aperto, amaro / ma ora è passato. / Abbandonati in un’alba, ci sono / tutti i loro pezzi / e con voi, la mia esistenza, / che è un’ombra nella mia mente. / Troppo tardi per ricostruirle, / presto, per dimenticarle.
Mauro Ruzzu
15 novembre 2024