A Macerata dopo una forte pioggia di soldi spuntano ovunque cantieri come funghi

C’era un tempo in cui si recitava, a dimostrazione di una realtà oggettiva ma anche

come autoironia, una strofetta in rima baciata: “Macerata, ‘gni passu ‘na cacata!” Ebbene, anche se ancora ci sono cani che lasciano per le vie le loro deiezioni, e padroni che non le raccolgono, la strofetta è da cambiare in “Macerata, c’è ‘n cantiere ogni pedata!” il che, pur se porta difficoltà generalizzate al traffico veicolare e pure pedonale, fa intendere una visione della città rinnovata in molte sue parti, alcune veramente desiderate (meglio dire agognate) per decenni dai maceratesi.

Prima fra tutte la scomparsa prossima ventura delle file al passaggio ferroviario di via Roma. La situazione è a buon punto (c’è ancora da fare per minimo un altro anno) perché i lavori sono in avanzata fase e sono sotto gli occhi di tutti per cui non è il solito “faremo” preelettorale ma è un concreto “stiamo facendo”, tanto che in questi giorni la linea ferroviaria, che era stata interrotta causa lavori, è stata ripristinata e collegata al nuovo tratto che si adagia sopra il realizzato sottopasso, per cui è d’obbligo un’altra strofetta che fa ben sperare in un futuro prossimo “Lu sottopassu de la ferovia tutte le file se porterà via!

Se il sottopasso di via Roma aiuterà gli automobilisti, quello di Fontescodella sarà di beneficio per i pedoni, soprattutto per quelli sportivi che si recano a vedere le partite di pallavolo (pur se orfane della Lube passata ad altro… lido, quello civitanovese [“Ogni lasciata è persa” recita un altro detto]) in quella specie di palestrona detta palasport… qui ci sarebbe da dire ma non mettiamo troppa carne sul fuoco sennò si brucia tutto e contentiamoci del sottopasso che niente non è e stimola un’altra strofetta “Intando imo fatto la frusta… lu cavallu sarrà véllu ma per adèsso ce tinimo lu somarellu!

Dalla pallavolo passiamo al nuoto: la piscina, grande aspettativa cittadina. Intanto, anche qui, ci siamo sempre contentati della tinozza di viale don Bosco (che comunque si sta riempiendo di medaglie d’oro, argento e bronzo, tanto che seguitando così fra poco l’acqua traboccherà) nell’eterna attesa di una piscina degna di questo nome, necessaria in una città universitaria. Ci hanno sempre illusi, partendo da progetti faraonici che piano piano, invece di concretizzarsi e crescere si sono ristretti in un ambito comunque dignitoso e migliore della vecchia tinozza di metallo da film western a due belle vasche con idromassaggio. La gestazione è stata lunga e passata per diverse amministrazioni con l’attuale che sta ultimando il progetto con le prove di carico (foto sotto) che hanno avuto esito positivo. “E la pecora camìna… cascherà ne la piscina?

Una opera minore: la strada Madonna del Monte – Sambucheto, breve, tutta salita e tutta smottamenti, rimessa in ordine e rifatto l’asfalto che, così, a distanza dalle elezioni, dimostra di non essere un “asfalto elettorale”. Sono solo alcuni esempi di come “Macerata città della Pace (scrissero “eterna”) si è trasformata in “Città dei cantieri aperti”. Certamente l’Amministrazione Parcaroli ha avuto ‘na bbòtta de… furtuna con fondi giunti da ogni parte ma ha saputo farsi finanziare i progetti.

Guano di Piazza

12 novembre 2024

 

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