Fino a pochi decenni fa nei nostri paesi c’era l’abitudine, nei momenti in cui i giovani si annoiavano, di partire per spedizioni punitive (senza altra apparente motivazione) contro un altro quartiere. A Corridonia, giusto per fare un esempio, quelli de “Lu Monderó” attaccavano briga con quelli di “Cerqueto”, tante grida, gran confusione, qualche sassata (mai visto un sasso colpire qualcuno!) e poi tutti a casa a cena, impolverati ma salvi.
Stessa cosa accadeva e in minor misura accade anche oggi, tra tifoserie avversarie nel calcio: tante parolacce, grida d’incitazione e, poi, quando l’arbitro riesce a scaldare ancor più gli animi grazie a una punizione dubbia (peggio se c’è di mezzo un rigore) possono avere avvio scontri fisici: spinte e cazzotti, raramente di peggio (però ci sono poliziotti e carabinieri a fare buona guardia e a calmare i più esagitati). Le tifoserie hanno da tempo perso di vista i quartieri cittadini e sono rivolte verso i paesi limitrofi o, anche, più distanti. Giusto per un esempio i pullman partono da Napoli per giungere a Milano, o l’inverso, carichi di tifosi.
Poi ci sono giovani che praticano un altro sport: picchiare e basta! A chi tocca prenderle? a coloro che sono ritenuti nazisti o fascisti. Per fare questo dai Centri Sociali, notoriamente di segno politico opposto agli avversari, partono spedizioni punitive con gente armata di catene e bastoni. Poveri coloro che gli capitano a tiro! Sono sonore bastonate, facilitate dalla disattenzione con cui opera la Giustizia in quei frangenti… E pensare che, da quella parte politica sono tutti per la libertà (di fare come gli pare) dei popoli, per la pacifica convivenza, per l’accoglienza… un po’ meno per la libera discussione e per un sano confronto. Hanno un paio di difetti: presunzione e prepotenza (sappiamo noi quel che c’è da fare e voi lo dovete fare per forza!).
Forte di queste ragioni una spedizione è partita alla volta dell’Ungheria, si sono messi a distribuire bastonate sulle capocce altrui e c’è andata di mezzo la, prima sconosciuta (meno che alle Forze dell’Ordine) e oggi salita alla ribalta internazionale, maestrina Salis. Poverina, è precaria… e pensare a quanti precari in ogni ambito ci sono in Italia… mica si mettono a menare a destra e a sinistra! Pardon, a sinistra no, questi non portano bersagli dipinti sulla schiena. Grave quello che hanno fatto Salis & Company? Non c’interessa, ci dovrà pensare la Giustizia.
Vorremmo invece volgere la nostra (e vostra) attenzione verso un tipo di garantismo politico “peloso”. Come ho scritto altre volte, alcuni personaggi “politici” non meritano questo aggettivo “qualificativo” ma sono solo degli abili (a volte manco questo) raccoglitori di voti. Come si dice tra il popolo? “Venderebbe pure la madre…” In base a questo assunto due personaggi della politica nazionale per superare il fatidico 4%, pena la estromissione dal Parlamento Europeo, hanno approfittato della notorietà cui è assurta la Salis per racimolare i voti, che probabilmente non avrebbero avuto, da quella frangia estremista la quale, pur di salvare la propria sodale, si è recata alle urne.
Perché il “trucco” secondo noi non era da usare? Per più motivi, lasciando da parte una ideologia che vuol essere sì inserita in un contesto europeo ma appoggiando chi non ne rispetta le leggi. C’è coerenza? E, ancora più importante, quale insegnamento traggono i giovani quando la politica “salva” in modo così smaccato, chi delinque in modo abituale? Basta leggere i commenti sui social che si possono tutti condensare in una sola frase: “Comportati male che sarai premiato”. Eh, Gianni e Pinotto, mai avete pensato ‘ste cose? Ho molto più rispetto per il duo Calenda-Renzi. I due non si sono prestati, hanno lottato, non hanno superato la soglia del 4% …pazienza, diciamo noi, almeno non hanno dato un pessimo esempio e per questo vanno rispettati.
Ora un altro punto di vista: efficienza politico/amministrativa. Si cercano buoni candidati perché dovranno rappresentare la propria nazione e difenderne gli interessi. Qualcuno mi saprebbe dire, nella fattispecie, la Onorevole Salis quale cultura politica abbia? A quale amministrazione comunale, provinciale o regionale abbia preso mai parte? Forse nel Parlamento italiano? È stata Senatrice? Manco nel condominio dove (non) pagava l’affitto è stata amministratrice. Cosa ne saprà delle regole e dei regolamenti interni del Parlamento europeo? Così si scelgono i propri rappresentanti? È serietà questa? O sono da tempo abituati? Ricordate Soumahoro Family? Gnende da fà, so’ politici che ci ricascano sempre: so’ ingenui? Certamente recidivi e della locuzione latina “Cum grano salis” no’ je ne freca gnende. Basta che rimedia li voti. … Li pòzzino!
Fernando Pallocchini
11 settembre 2024