La musica della tua voce / riportata da un filo / ed ecco le mani dei prodigi / già ritornate, / pronte a sfiorare caute, / quindi ansiose cercare / e nel possesso chiudersi. / Ora tutto è passato. / Il tempo ha spezzato la melodia / e ridotto le mani / a due rampini inutili. / A chi sopravvive / dentro il mare di sabbia / non resta che il pensiero. / Ma ormai la mente è stanca. / Tenace custodisce in una nicchia / le ore da salvare, / ma non ha più la forza di riviverle. / Così, sterili e freddi, i ricordi non sono che nozioni / di una storia già scritta, / come tante.
Franca Petracci
21 agosto 2024
