Momenti passati e resta solo il ricordo di quando era il tempo delle “Fave dei Morti”

I biscotti di mosto sono pronti e le “fave dei morti” in vetrina primeggiano tra i vari bignè e croissant… Sembra fuori dal tempo ma esiste ancora un posto nella mente in cui questi sapori e fragranze, insieme a del buon vino cotto, fanno capolino in occasione delle festività di Ognissanti e dei defunti. Usciti dalla chiesa si entrava in quel posto, si faceva razzia di quelle leccornie e ci si avviava a casa degli zii per stare insieme a tavola; una lunga tavolata di venti/trenta persone dove il tempo si fermava e si condividevano preziosi momenti insieme tralasciando per un attimo la routine quotidiana.

Noi ragazzini giocavamo insieme e non volevamo andare mai via nonostante i nostri genitori ci chiamassero ogni tre per due per ritornare a casa. Ora le cose sono cambiate, ci siamo persi di vista, molti di loro non ci sono più e quel magico collante tra cugini e familiari è andato sciogliendosi.

Guardo il cielo in una mattinata di novembre e mi rendo conto del tempo trascorso, quella spensieratezza che riecheggia da qualche parte e che fa eco nella mente. Il primo mattino di novembre ora è scandito dai postumi di una serata trasgressiva, seppur goliardica e divertente, in cui si esorcizzano la paura e il male indossando maschere e travestimenti mostruosi… un po’ mi manca la tradizione.

Francesco Sabbatini

28 marzo 2025

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