Un fenomeno tra i più suggestivi: ecco la brina mattutina, che spettacolo!

Vi capita mai di riaprire un vecchio, libro di scuola e trovarci una immagine che da ragazzino ti piacque tanto? Ti capita di avere tra le mani il vecchio sussidiario delle elementari? Come? Oggi le elementari si chiamano Scuole Primarie? No, amici. Lasciatemi ancora il dolce sapore della parola “elementari”. Lasciatemi i bei ricordi legati al “sussidiario” e alla mia maestra. Il fascino di questo vecchio libro, per me, è impareggiabile!

Sarà che quando ero bambino, non essendo noi giovanetti di allora, costantemente bombardati da immagini televisive e distratti dai telefonini, rimanevo a sognare lì,  davanti i disegni che illustravano il sussidiario, per molto tempo. Siete d’accordo con me che in un mondo sempre più in subbuglio ci stiamo dimenticando della poesia, quella poesia che faceva pendant con l’arte grafica del libro di scuola? Col sussidiario. Risfogliandolo, oggi, sulla pagina di gennaio ho trovato l’illustrazione della brina accompagnata da una bella poesia. Il tempo è quello giusto. In queste mattine, giù nella valle, abbiamo ammirato la campagna ammantata di un bianco speso, la nebbia e il gelo hanno messo in evidenza i particolari nascosti. Sul mio libro ho ritrovato una poesia. Leggiamola insieme, s’intitola

LA BRINA DI PUCK

La nebbia del mattino / s’impiglia come un velo / tra i rami del giardino, / scintillanti di gelo: / è la brina, la lieve / sorella della neve. / Ella tesse ricami / minuti, di perline / bianche, su tutti i rami, / l’erbe, le foglioline; / fa un candido contorno / ad ogni cosa intorno. / Ieri non c’era niente: / in una notte il vago / lavoro diligente, / fu fatto a punta d’ago. / Come è svelta e felice / questa ricamatrice!

Durante la stagione invernale non è raro in campagna vivere le classiche brinate mattutine, specie sulla pianura. Per innescare il magnifico spettacolo è sufficiente, affinché si possa formare la brina, che le temperature del suolo siano negative, con elevati tassi di umidità relativa dell’aria circostante e stabilità atmosferica, con cieli sereni e calma di vento. Condizioni meteo che spesso troviamo nelle notti invernali sulla pianura del Chienti, se non anche lungo i fossi che solcano la nostra campagna.

Chi si alza presto ed esce a passeggiare per i viottoli agricoli lo sa. La combinazione di luce dolce e spettacolari motivi di ghiaccio ci spingono a sfidare il gelo mentre tutti sono ancora sotto le coperte… ma ne vale la pena! Camminando, uno scricchiolante strato di brina può trasformare in capolavoro uno scatto fotografico, dove anche un paesaggio rurale si trasforma in giardino fatato. Qualunque sia il soggetto, i merletti di gelo prendono il cuore. Poi, col passare delle ore, un raggio di sole, un grado di temperatura in più e la magia si scioglie! Tutto questo, però, chi indugia a letto, magari ticchettando sul telefonino in mano, non può goderselo.

Alberto Maria Marziali

20 marzo 2025

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