È stato pubblicato da Edizioni Simple di Macerata il nuovo libro dell’architetto Enzo Fusari: “Abbazia di San Claudio al Chienti – Pieve, Abbazia, Cappella palatina in Aquisgrana? Storia e Architettura”. Da decenni interessati all’argomento storico Piceni/Franchi, quindi anche a questa struttura realizzata accanto ai resti (per ora interrati anche se una modesta campagna di scavi condotta tempo fa qualcosa ha rivelato) della città di Pausola, abbiamo letto con curiosità il lavoro di Enzo Fusari. Il mistero sull’origine di questa abbazia (chiamiamola così per intendersi) non è stato ancora svelato ma c’è una certezza: non è certamente stata eretta nei primi dell’anno 1000 ma è precedente. Lo aveva arguito l’architetto Giuseppe Rossi verso la fine dell’800 analizzando la similitudine stilistica con strutture ravennati e fissandone la costruzione nel VI secolo, sbagliando di poco secondo gli studi abbastanza recenti dell’Università di Camerino, che in base ai propri rilievi ne stimava la costruzione intorno all’VIII, IX secolo, come del resto ipotizza anche Enzo Fusari, rifiutando la tesi di Hildegard Sahler che ha scritto di XI secolo. A proposito della studiosa tedesca va detto che l’architetto maceratese la contesta in diversi punti con una lettera aperta, inserita a fine libro, con sue logiche riflessioni, invitandola a riprendere in mano i suoi studi su San Claudio al Chienti. Comunque il mistero resta su cosa fosse in origine (suggestiva l’ipotesi “fortezza”), anche se il trattato di Enzo Fusari offre numerosi spunti di riflessione.
Assai interessanti anche i disegni pubblicati, fatti dal Rossi nel 1890: belli! Anche se, come scrive Enzo Fusari, c’è un “Rilevò e disegnò” del Rossi che lascia intendere una relativa originalità ma disegni per un progetto di restauro. Chiaramente il volume è ricco d’immagini fotografiche. Condividiamo in pieno il “grido” del nostro architetto. “Vista l’enorme quantità di emergenze archeologiche e architettoniche presenti nella regione Marche, tombe picene e galliche, tombe longobarde, città di epoca preromana e romana, castelli e mura castellane, abbazie di diversi stili architettonici, sembra opportuno fare il punto sulla enorme quantità di reperti presenti in tutta la regione e considerare la stessa come un unicum. Troppo spesso infatti si sono studiati e valutati solo i singoli ‘pezzi’ e approfondite, solo, le singole emergenze, senza che queste venissero messe in correlazione con le altre; ciò che ne risulta è un’archeologia e una storia frammentata sia geograficamente che temporalmente, la quale non individua ciò che avvenne davvero in questa regione nella quale, a fronte dei tanti manufatti, in contraddizione, sembra che la Storia, con la ‘S’ maiuscola, mai sia passata. Un incontro tra quanti hanno studiato il territorio in questione potrebbe meglio focalizzare la ricchezza del patrimonio della regione e aprire nuovi orizzonti”.
Enzo Fusari – Architetto, docente di Disegno e di Storia dell’Arte nei Licei della provincia di Macerata, collezionista di vedutistica, cartografia antica e documenti su storia della Marca di Ancona e del Ducato di Urbino; autore di numerosi libri.
Fernando Pallocchini
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5 febbraio 2025