“Il ritorno alla casa antica di campagna”: suoni, odori, colori e oggetti che ricordano… 

Mi sveglia l’usignolo col sua canto allegro / e il sole all’improvviso buca le persiane / tutt’intorno si fa chiaro / e la foto del nonno la ravviso / la casa antica vigila severo. / Muri annosi di vita palpitante testimoni / ora silenziosi in ascolto / del ticchettio del tarlo negli stipi. / Il caminetto è spento e il caldaio annerito / racconta la polenta fumante / che intorno al tavolo riuniva sani appetiti / di gente temprata alle fatiche. / Un richiamo segreto ha riportato qui un affetto / nelle vene linfa d’un ritorno atteso… / Sulla madia che ha smarrito l’alito del pane / un cestello di succose more / colte in redole ombrose, / per l’acqua odorosa / un fascio di lillà e di spighette nel catino / rito di San Giovanni rievocato… / E riflette la specchiera i fiori di campo raccolti ieri / come un rinnovo a festa / di quando giovane “Righetta” pettinava i tuoi capelli / e una margherita v’intrecciava / per il ballo sul sagrato. / Giunge il tocco di campana / e le finestre una ad una spalancano il sorriso / sui campi rigogliosi / e sulla vigna generosa / che ancor darà i suoi frutti / per la vita che continua. 

Anna Zanconi

21 febbraio 2025

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