Il dibattito si amplia con una nuova domanda: “È meglio elettrico o idrogeno?”

Alcuni anni fa abbiamo conosciuto un ingegnere torinese, poi venuto ad abitare nelle Marche, che modificò un’Alfa Romeo GT Junior per farla andare a idrogeno, gas contenuto in un bombolone sistemato nel bagagliaio. Poi partì alla volta di Bruxelles, passando sotto il traforo del Monte Bianco (che se lo avessero fermato lo avrebbero arrestato!). Lì giunto presentò l’auto, che aveva fatto tutto il percorso andando a idrogeno, a testimonianza che era possibile viaggiare lasciando uscire dal tubo di scarico solo vapore acqueo.

C’è tanto clamore mediatico per spingere all’acquisto di auto elettriche (i problemi li abbiamo scritti nel numero precedente de La rucola) ma sta passando sottotono la notizia che in Australia sono in circolazione vetture alimentate a idrogeno, che fabbriche giapponesi stanno facendo dei test con questo gas e che la stessa Fiat (o Stellantis) stia guardando con interesse all’idrogeno per autotrazione. Allora, se ci è riuscito un ingegnere da privato con minima spesa… che problema hanno le grandi fabbriche per mettere in produzione tale modifica? Forse non hanno scuse plausibili per gonfiare i prezzi? Oppure sono succubi dei dictat…colorati di verde dell’Unione Europea?

Eppure si stanno rendendo conto che il mercato non gradisce l’auto elettrica per vari motivi, mandando in malora le loro fabbriche, con conseguenti costose (per noi) casse integrazioni e probabilmente perdite di posti di lavoro, evento socialmente non augurabile perché disastroso. A questo punto si pone il problema più grave: i politici che siedono nel consesso europeo… sono consapevoli di quello che propongono e delle ricadute negative a più livelli delle leggi che emanano? La loro idea di base(produrre meno inquinamento) è certamente positiva ma la teoria spesso cozza con la pratica producendo danni più costosi degli eventuali vantaggi.

Eventuali perché i vantaggi, rapportati al pianeta sono così modesti da risultare nulli, mentre gli svantaggi li stiamo constatando a livello economico con la chiusura delle fabbriche per il calo delle vendite. Vale a dire che non si può seguire una idea in modo ottuso ma occorre avere una visione completa di quel che si va a proporre. Facoltà che si chiama “consapevolezza”, cioè saper valutare le conseguenze del proprio operato; conoscere il proprio mondo per capire in proiezione l’incidenza della novità. Una facoltà che in certe teste non esiste e ci fa meraviglia che i costruttori, anziché pensare a possibili guadagni, non si siano opposti, tanto loro le auto avrebbero continuato a venderle, come sempre, anche se non elettriche. L’elettrico magari non va buttato in toto ma va adattato alle circostanze più opportune. Quindi è da porsi una domanda: “Dove l’elettrico può risolvere pesanti problemi d’inquinamento? Dove è più sentita la esigenza di eliminare lo smog?”

E la risposta è facile: “Nelle grandi città, dove lo smog rende l’aria malsana, causato sì dagli scarichi industriali, dalle canne fumarie dei riscaldamenti delle abitazioni ma anche dagli scarichi delle auto!” È qui che, effettivamente, l’auto elettrica non inquinante può aiutare. Una vettura dalle dimensioni contenute, leggera, realizzata appositamente per circolare nelle città con più traffico: grandi parcheggi esterni dove lasciare la propria auto diesel o benzina e sostituirla con la city-electric, presa a noleggio o offerta dal Comune, con cui viaggiare in città, supportata da bus elettrici. La città sarebbe più vivibile e l’economia non ne soffrirebbe e potrebbe essere una “visione” possibile che porterebbe beneficio non a tutto il pianeta ma alle piccole porzioni dello stesso chiamate metropoli. Tratteremo ancora il tema nel prossimo numero de La rucola.

Nota a margine – Oggi gli studi sull’auto a idrogeno la vedono come auto elettrica le cui batterie sono ricaricate dall’idrogeno, quindi non occorre più una ricarica che sia esterna ma si ricaricano in modo autonomo e pulito. Poi c’è chi sperimenta il cesio… e siamo nel futuro.

E per finire… – Un manager di una industria automobilistica ha detto: “Volete vendere più auto elettriche? Basta aumentare ogni anno il prezzo della benzina!” Bastardo.

Fernando Pallocchini

29 dicembre 2024          

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