Fin dai primissimi numeri de “La rucola”, grazie a un suggerimento di Maurizio Verdenelli, Libero Paci si appassionò alla lettura del nostro periodico, che era diverso da ciò che all’epoca veniva pubblicato a Macerata e dintorni. Subito iniziò una collaborazione attivissima che durò fino alla sua dipartita. Ci incontravamo un paio di volte al mese ed erano lunghe chiacchierate, poi consultava il suo mini-archivio (minuscoli foglietti di appunti chiusi in una scatola di legno). Il giorno dopo pigiava sui tasti di una vecchia macchina da scrivere e ci invitava a prendere la copia del suo elaborato. Un giorno ci chiamò disperato: gli si era rotta la vetusta macchina da scrivere e non sapeva come fare. In giornata gli portammo la Olivetti Lettera 32 che non usavamo più in redazione e ne fu felice, dicendo: “Grazie Fernà, questa è meglio, va leggera… sulla mia dovevo pigiare i tasti con forza!” Memoria storica di Macerata ne conosceva tutti i personaggi e le storielle di ogni genere che circolavano o erano circolate in città. Abbiamo pubblicato tutto ciò che scriveva per noi. Ogni tanto il nostro pensiero ancora va a lui, ci mancano le sue storie, la sua ironia, la sua amicizia.
Fernando Pallocchini
28 novembre 2024